Pubblicato il 21 giugno 2005
Seduta n. 822
FABRIS - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della giustizia e dell'interno. -
Premesso:
che, in base alla sentenza 17791/2004 della Terza Sezione Civile del Tribunale di Roma, con atto di citazione notificato il 7 aprile 2000 per l'udienza fissata il giorno 16 giugno 2000, il Sig. Carmelo Sparacino conveniva in giudizio l'UDEUR chiedendo che fosse dichiarata illegittima l'esclusione dell'attore dalla lista elettorale depositata il 10 marzo 2000 e la condanna della convenuta al risarcimento del danno, pari alle spese sostenute per la propria candidatura e ad un ulteriore importo per i danni conseguenti l'esclusione del candidato, da liquidarsi in via equitativa;
che dai contenuti della citata sentenza emerge chiaramente come la domanda di accertamento del diritto soggettivo del Sig. Carmelo Saracino ad essere incluso nella lista elettorale depositata il 10 marzo 2000 per l'UDEUR, e della illegittimità dell'esclusione dell'attore dalla lista, non sia stata ritenuta meritevole di accoglimento in sede giudiziale, in quanto non esisteva alcun obbligo giuridico dell'associazione UDEUR né, in capo allo stesso Sig. Saracino, il diritto soggettivo ad essere inserito nella lista dei candidati per l'UDEUR alle elezioni amministrative regionali del 2000;
che, in particolare, nessun accordo in tal senso veniva provato, venendo così automaticamente esclusa l'ipotesi che il Sig. Saracino potesse vantare nei confronti dell'UDEUR la pretesa ad essere inserito nella lista elettorale derivante da contratto;
che, ciononostante, la citata sentenza 17791/2004 del 7 giugno 2004 ha condannato l'UDEUR al risarcimento del danno in favore del Sig. Saracino Carmelo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile - ovverosia in base ai principi giuridici della responsabilità extracontrattuale o aquiliana - per il fatto di aver leso "l'aspettativa" del Sig. Carmelo Saracino ad essere candidato nelle elezioni regionali del 2000 e, dunque, per il fatto di aver leso il suo legittimo affidamento, indipendentemente dall'esistenza o meno di un obbligo contrattuale in tal senso o di un dovere giuridico in capo all'UDEUR;
considerato:
che l'articolo 2043 del codice civile definisce illecito "qualsiasi fatto, doloso o colposo, che cagioni ad altri un danno ingiusto", sancendo l'obbligo, per colui che ha commesso il fatto, di risarcire il danno;
che tale norma costituisce il cardine del sistema, come si è detto, della responsabilità extracontrattuale, e l'ingiustizia del danno cagionato costituisce pertanto l'elemento peculiare dell'illecito civile;
che non ogni fatto dannoso, quindi, genera l'obbligo di risarcimento, ma solo il fatto che contrasti con un dovere giuridico (contra ius) e soltanto in questo caso il danno può ritenersi ingiusto e quindi meritevole di tutela;
che la dottrina tradizionale individuava il danno risarcibile nella sola lesione dei diritti soggettivi assoluti che, imponendosi erga omnes, ovverosia nei confronti di tutti, legittimano la pretesa alla relativa osservanza da parte di chiunque;
che in tempi più recenti, tuttavia, si è assistitito ad un progressivo ampliamento delle situazioni considerate meritevoli di tutela da parte dell'ordinamento, che ha indotto ad elaborare nuovi modelli di risarcimento ispirati ai principi costituzionali di solidarietà, eguaglianza e sicurezza sociale nei rapporti tra i privati;
che la più recente giurisprudenza ha altresì ammesso la tutela risarcitoria oltre i confini del diritto soggettivo in senso stretto prevedendo, in taluni casi, il risarcimento del danno derivante dalla lesione di una legittima aspettativa o dalla perdita di una chance;
che, pur tuttavia, detta estensione della risarcibilità del danno ex articolo 2043 del codice civile non può e non deve prescindere dal carattere "doloso" o "colposo" del fatto che abbia cagionato ad altri un danno ingiusto;
che nella fattispecie in questione - come descritta dalla presente interrogazione - essendo chiaro e acclarato che la formazione delle liste dei candidati ad opera dei partititi rientri nel novero dei poteri decisionali della stessa associazione partitica e si debba escludere a priori la titolarità di un diritto alla candidatura in capo ad un qualsiasi soggetto, non si comprende come possa essere imputabile nei confronti dell'Associazione UDEUR un "fatto doloso o colposo" l'aver stabilito l'esclusione dalle elezioni amministrative regionali del 2000 del Sig. Carmelo Saracino;
che, anche nei casi specifici di responsabilità pre-contrattuale o delle trattative, che costante giurisprudenza riconduce ai principi della responsabilità extracontrattuale ex articolo 2043 del codice civile, l'affidamento non può ingenerarsi se la trattativa non abbia riguardato gli elementi essenziali del contratto, salvo ipotesi particolari, da valutarsi con attenzione, come nel caso di contraenti abituali;
che nella fattispecie in questione - come del resto desumibile dalla citata sentenza - non possono in alcun modo delinearsi gli estremi della provata esistenza di una trattativa in corso tra il Sig. Carmelo Saracino e l'associazione UDEUR, altrimenti bisognerebbe ragionevolmente concludere che ogni qualvolta un soggetto risulti iscritto nelle liste elettorali di un partito politico abbia concluso e definitivamente perfezionato un contratto con lo stesso che era già in via di formazione,
si chiede di sapere:
alla luce di quanto descritto nella presente interrogazione, come valuti il Governo la circostanza che l'aspettativa di un singolo soggetto all'iscrizione in una lista elettorale possa considerarsi, indipendentemente dal riconoscimento giudiziale di un suo diritto soggettivo e dall'esistenza di un dovere giuridico configurabile nei confronti di un altro, passibile di tutela ai sensi dei principi sanciti dall'articolo 2043 del codice civile in materia di responsabilità aquiliana o extracontrattuale;
se il Governo non concordi nel ritenere che sia alquanto dubitabile individuare un fatto doloso o colposo cagionato dall’ UDEUR nei confronti del Sig. Carmelo Saracino nell'averlo escluso da una lista elettorale o nell'aver alimentato un suo affidamento, non potendosi assimilare la fattispecie in questione in quella derivante da mera responsabilità contrattuale o pre-contrattuale, per cui si sarebbe potuto, in quest'ultima ipotesi, ravvisare al limite un principio di colpa in capo all’UDEUR, ma solo per recesso ingiustificato di trattative, trattative che non sono state mai provate, e non potendosi altresì configurare l'iscrizione di un candidato nelle liste elettorali nella conclusione di un vero e proprio contratto;
se il Governo non concordi nel ritenere che la tutela del legittimo affidamento di un candidato all'iscrizione in una lista elettorale debba presupporre quanto meno l'individuazione di un fatto colposo imputabile al partito che ne promette l'iscrizione, ma che l'individuazione ed il riconoscimento di una tale colpa porterebbe all'estrema conseguenza di prospettare una responsabilità pre-contrattuale in capo ad un qualsiasi partito nei confronti di tutti coloro che, frequentandone la sede o avendo tenuto semplicemente un colloquio con uno degli organi rappresentativi, decidano autonomamente di presentarsi al pubblico come i futuri candidati certi;
se il Governo non concordi nel ritenere che i fatti e le problematiche sollevate nella presente interrogazione contrastino profondamente con l'autonomo potere decisionale di un partito di scegliere la formazione delle liste dei candidati;
se il Governo non concordi nel ritenere che una mera aspettativa di fatto, priva di rilevanza giuridica, non dovrebbe mai trasformarsi - in punto di fatto e di diritto - in una possibile fonte di responsabilità patrimoniale in capo ad altri soggetti;
se il Governo sia a conoscenza di altri casi di specie in cui siano stati adottati provvedimenti giudiziali di risarcimento del danno;
se il Governo non concordi nel ritenere che quanto descritto dalla presente interrogazione potrebbe aprire un precedente di assoluta gravità sociale, perchè capace di ingenerare nei confronti dello stesso elettorato il convincimento che la scelta di un candidato per le competizioni elettorali non dipenda esclusivamente dall'acclarata aderenza dello stesso alle ideologie e all'attività di lavoro di un partito, bensì dall'esistenza di un mero atto transattivo di scambio patrimoniale.