Atto n. 3-01098 con carattere d'urgenza

Pubblicato il 30 aprile 2024, nella seduta n. 184

MIRABELLI, MALPEZZI, BAZOLI, VERINI, ROSSOMANDO - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

come riportato da diversi organi di stampa il 22 aprile 2024 sono stati arrestati 13 agenti della Polizia penitenziaria accusati di maltrattamenti sui detenuti minorenni detenuti nell’istituto penale per i minorenni di Milano “Cesare Beccaria”;

i fatti sono stati resi noti dalla Questura di Milano attraverso un comunicato;

la Polizia di Stato e il nucleo investigativo regionale per la Lombardia della Polizia penitenziaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, avrebbero eseguito un'ordinanza emessa su richiesta dei pubblici ministeri del V dipartimento, con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 agenti della Polizia penitenziaria, 12 dei quali tuttora in servizio presso l'istituto penale minorile Beccaria, nonché la misura della sospensione dall'esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori 8 dipendenti dello stesso Corpo, anch'essi tutti in servizio, all'epoca dei fatti, presso la medesima struttura detentiva per minori;

i reati a vario titolo contestati dalla Procura della Repubblica e positivamente vagliati dal giudice per le indagini preliminari in relazione alle condotte degli agenti, riscontrate a partire almeno dal 2022 ad oggi e reiterate nel tempo nei confronti di diversi detenuti di età minore, corrisponderebbero a reati quali "maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione, aggravati dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di tortura, anche mediante omissione, aggravato dall’abuso di potere del pubblico ufficiale, nonché dalla circostanza di aver commesso il fatto in danno di minori; concorso nel reato di lesioni in danno di minori, anche mediante omissione, aggravate dai motivi abietti e futili, dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di falso ideologico ed infine una tentata violenza sessuale ad opera di un agente nei confronti di un detenuto”;

le indagini, partite da alcune segnalazioni del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, si sarebbero sviluppate “attraverso diversi servizi tecnici di intercettazione e acquisizione di telecamere interne all’istituto, che hanno permesso di raccogliere indizi di reato per diversi episodi di violenze ai danni dei minori ristretti”;

si sarebbe in presenza, dunque, come precisa la Procura di Milano, di una pluralità di condotte risalenti, riscontrate a partire almeno dal 2022 ad oggi e reiterate nel tempo nei confronti di diversi detenuti di età minore;

già con il precedente atto di sindacato ispettivo 3-00540 gli interroganti avevano denunciato le preoccupanti condizioni in cui versa l’istituto penale “Beccaria”;

considerato che:

come denunciato dall’associazione “Antigone” nel rapporto “Prospettive minori”, a seguito dell’approvazione del decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, detto “decreto Caivano”, si è registrato un preoccupante aumento dei detenuti minori per cui è stata disposta la misura cautelare: mentre nel 2021 gli ingressi registrati erano 835, nel corso del 2023 sono saliti a 1.143, la cifra più alta degli ultimi 15 anni;

si tratta di un provvedimento che, come denunciato da più parti, mina profondamente l’ordinamento penitenziario minorile, da sempre guardato con grande interesse nel resto del mondo per la particolare sensibilità verso l’istanza di reinserimento sociale del minore e per il carattere sussidiario e minimale dell’intervento penale;

il decreto-legge, invece, ha introdotto un ricorso sproporzionato allo strumento penale (una cifra che a giudizio degli interroganti ha contraddistinto tutti gli interventi in materia penale dell’attuale Governo) e, viceversa, si è caratterizzato per un’attenzione minima all’articolazione di politiche educative, sociali e culturali idonee a favorire il recupero dei minori,

si chiede di sapere:

quali iniziative necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere, in attesa di conoscere gli esiti processuali dell’inchiesta della magistratura in merito ai fatti esposti, per garantire all’interno degli istituti penitenziari italiani forme di efficace controllo idonee a prevenire e a contrastare gli episodi di violenza e maltrattamenti ai danni dei detenuti che le cronache degli ultimi mesi purtroppo registrano con preoccupante frequenza, ancor più intollerabili e inaccettabili quando compiute ai danni di minori;

quali iniziative necessarie e urgenti intenda adottare al fine di ricondurre l’esecuzione della pena, con particolare riferimento a quella minorile, ad un livello adeguato agli standard dei Paesi democratici, nel rispetto dei principi costituzionali e di quelli europei e sovranazionali volti al pieno recupero e reinserimento sociale del condannato, garantendo altresì che la detenzione avvenga nel pieno rispetto dei diritti umani.