Atto n. 3-01056

Pubblicato il 9 aprile 2024, nella seduta n. 176

RENZI, BORGHI Enrico, FREGOLENT, MUSOLINO, PAITA, SBROLLINI, SCALFAROTTO - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

nella notte del 31 dicembre 2023, durante i festeggiamenti nella Pro loco di Rosazza (Biella), cui partecipavano il deputato Pozzolo e il sottosegretario Delmastro delle Vedove, dalla pistola risultata essere di proprietà del primo partiva un colpo che feriva Luca Campana, genero del capo della scorta di quest’ultimo;

al veglione organizzato dalla sorella del sottosegretario Delmastro delle Vedove, attuale sindaca di Rosazza, presero parte parte numerosi amici e parenti, ivi inclusi i familiari di alcuni membri della scorta di Delmastro e diversi agenti della Polizia penitenziaria;

secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, al momento dello sparo della pistola del deputato Pozzolo, il sottosegretario aveva abbandonato la sala in solitaria, con la scorta rimasta all’interno del locale per proseguire i festeggiamenti in maniera del tutto anomala e irrituale, come emerso anche dalle parole del Ministro in indirizzo nel corso della 144ª seduta dell’Assemblea del Senato, in risposta all’interrogazione 3-00851, a prima firma Renzi;

in riferimento ai fatti esposti, il sottosegretario Delmastro delle Vedove ha mutato più volte versione. Al momento dello sparo si sarebbe trovato a “trecento metri di distanza” perché: 1) uscito “fuori con due conoscenti della figlia”; 2) “uscito per buttare la monnezza"; 3) andato a “caricare il cibo avanzato in macchina”; 4) andato a “fumare una sigaretta”;

anche secondo il capo della scorta, Pablito Morello, il sottosegretario era fuori dalla sala al momento dell’esplosione del colpo;

organi di stampa, tuttavia, riportano stralci della testimonianza di Luca Campana, genero del capo della scorta del sottosegretario (colpito dal proiettile esploso dalla pistola del deputato Pozzolo), che ricostruendo gli avvenimenti conferma la presenza di Delmastro delle Vedove nella sala al momento dello sparo, da lui “lontano circa 3 metri” e “senza cappotto”, quindi a una distanza ben inferiore ai trecento metri affermati dal sottosegretario e tutt’altro che in procinto di uscire all’esterno, trattandosi di una notte con temperature poco al di sotto dello zero;

quest’ultima versione è del tutto discordante rispetto a quella raccontata più volte da Delmastro: la gravità dell’evento, le numerose discordanze e, soprattutto, la delicatezza delle attribuzioni istituzionali di quest’ultimo impongono di chiarire senza indugio la sua posizione e il suo ruolo nella dinamica degli avvenimenti;

il deputato Pozzolo insiste nell’affermare di non avere esploso il colpo di pistola e trovandosi Delmastro in prossimità della pistola, è precipuo obbligo morale e giuridico del sottosegretario contribuire a chiarire i fatti e svelare cosa sia realmente accaduto quella notte,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga indispensabile sollecitare il sottosegretario Delmastro delle Vedove a riferire circa gli avvenimenti descritti in premessa, soprattutto per fugare ogni incertezza circa il suo coinvolgimento nella dinamica dello sparo e chiarire le ragioni che lo hanno portato ad affermare circostanze del tutto diverse da quelle riferite dalla vittima.