Pubblicato il 25 gennaio 2024, nella seduta n. 150
BILOTTI - Al Ministro delle imprese e del made in Italy. -
Premesso che:
la FOS (Fibre ottiche Sud) S.r.l., con sede a Battipaglia (Salerno), è un’azienda del gruppo Prysmian S.p.A., leader mondiale nella produzione di cavi per i settori dell'energia e delle telecomunicazioni con oltre 100 stabilimenti in 50 diverse nazioni;
la FOS, che occupa 289 dipendenti, è l’unica azienda nel nostro Paese a realizzare fibra ottica di alta qualità, caratterizzata da una maggiore sicurezza rispetto alle incursioni esterne per la rete digitale. I suoi maggiori committenti sono TIM e Openfiber, in particolare per l’utilizzo della fibra nell’ultimo miglio della rete internet. Tuttavia, come confermato da Prysmian group nelle risposte fornite a domande degli azionisti nell’assemblea ordinaria del 19 aprile 2023, rispetto agli 8 milioni di chilometri di fibra all’anno richiesto dal mercato italiano, la FOS, soprattutto per maggiori costi produttivi, ancorché a fronte di una maggiore qualità, vende solamente 500.000 chilometri di fibra, mentre il resto viene inevitabilmente acquistato dall’estero;
tra il 2018 e il 2019, Prysmian group, come parte di un accordo sindacale, aveva previsto un investimento pari a 60 milioni di euro per aumentare la produzione dagli attuali 9 milioni di chilometri di fibra all’anno fino a 14 milioni di chilometri di fibra all’anno, con un incremento dell’organico pari a circa 30 unità. Tuttavia, a seguito della pandemia da COVID-19, tale investimento venne fermato per poi essere del tutto cancellato. Ciò nonostante, Prysmian aveva previsto nello stesso periodo e successivamente regolarmente realizzato un investimento di importo simile presso il proprio sito produttivo di Douvrin (Francia), che presenta caratteristiche estremamente vicine a quello della FOS a Battipaglia, soprattutto dal punto di vista delle potenzialità produttive;
a settembre 2023, la FOS ha risolto tutti i contratti dei lavoratori in somministrazione e il 16 ottobre ha definito 16 settimane, con scadenza il 14 gennaio 2024, di cassa integrazione ordinaria per l’intero organico dipendente, mantenendo il 20 per cento di produzione rispetto al piano annuale con rotazione tra i lavoratori;
a seguito di un incontro, avvenuto in data 10 gennaio 2024, della sindaca di Battipaglia con le organizzazioni sindacali e la proprietà dell'azienda, è emersa la decisione di prorogare il ricorso alla cassa integrazione, decisione che, di fatto, aumenta l’incertezza per i lavoratori impiegati dalla FOS, oltre che per l’intero indotto;
considerato che:
il piano nazionale di ripresa e resilienza ha previsto 6,7 miliardi di euro di fondi per la missione 1, componente 2, investimento 3, “reti ultraveloci”, nell’ambito della quale sono stati attivati 5 nuovi piani di intervento pubblico per coprire le aree geografiche in cui l’offerta di infrastrutture e servizi digitali ad altissima velocità da parte degli operatori di mercato è assente o insufficiente;
ciò nonostante, i bandi legati a tali fondi non hanno previsto la specifica di fibra da elevati standard qualitativi e di sicurezza, quale la fibra A2, prodotta anche dalla FOS e caratterizzata da una resistenza alla “piegatura”, ovvero una flessione del cavo che può determinare la rifrazione del segnale ottico e sua conseguente fuga attraverso il rivestimento in fibra: situazione che, oltre alla degradazione del segnale, implica una vulnerabilità decisamente maggiore nei confronti di attacchi hacker;
rispetto a investimenti simili, altri Paesi dell’Unione europea, inclusa la Francia, hanno, invece, definito parametri qualitativi e tecnici minimi per la partecipazione ai bandi pubblici relativi all’installazione di cavi di fibra, così da garantire la sicurezza della rete e tutelare le eccellenze produttive sul proprio territorio. Una tale decisione sembra aver avuto un ruolo centrale nell’investimento di Prysmian group presso il sito produttivo di Douvrin;
a seguito dell’entrata in vigore della legge 1° febbraio 2023, n. 10, di conversione del decreto-legge 5 dicembre 2022, n. 187, all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è stata attribuita una nuova competenza in materia di definizione degli standard tecnici per la realizzazione dell’infrastruttura di rete in fibra ottica da parte degli aggiudicatari di bandi per lo sviluppo di reti a banda larga finanziate con aiuti di Stato;
in considerazione di tale attribuzione, l’Autorità ha avviato le relative attività pre istruttorie in data 10 luglio 2023 e, con delibera n. 257/23/CONS, ha deciso di avviare un tavolo tecnico concernente la definizione degli standard per i cavi in fibra ottica, al fine di approfondire gli ulteriori aspetti tecnici emersi nella consultazione pubblica e analizzare, in contraddittorio con gli operatori, i produttori di cavi in fibra ottica e il soggetto istituzionale attuatore della strategia nazionale per la banda ultralarga, nonché stazione appaltante, la propria proposta finale: questa propone proprio la fibra A2 quale standard per la rete di accesso primaria e secondaria e per il cablaggio di edifici. Tuttavia tali standard, come previsto dalla legge, si applicheranno esclusivamente “ai bandi pubblicati successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione” citata,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda convocare con urgenza un nuovo tavolo alla presenza, oltre che dell’azienda FOS S.r.l., anche delle sigle sindacali e dei sindaci dei territori coinvolti dalla crisi dello stabilimento di Battipaglia, chiedendo ai vertici aziendali di presentare un piano di rilancio industriale credibile;
quali azioni urgenti intenda adottare al fine di includere, nel rispetto delle norme europee e nazionali, specifiche qualitative rispetto alla tipologia di fibra ottica da utilizzare, tutelando tanto la sicurezza dei dati, quanto gli impianti produttivi siti nel nostro Paese.