Pubblicato il 10 gennaio 2024, nella seduta n. 143
TREVISI, BEVILACQUA, DI GIROLAMO, PIRONDINI, LOPREIATO, DAMANTE - Ai Ministri dell'università e della ricerca e della giustizia. -
Premesso che:
presso i dipartimenti di Scienze giuridiche delle università italiane ai sensi del decreto ministeriale n. 537 del 1999 esistono le scuole di specializzazione per le professioni legali (SSPL);
ogni anno si deve attendere la pubblicazione dei decreti dei Ministeri dell’università e della ricerca e della giustizia propedeutici all’emanazione del bando di ammissione alla scuola di specializzazione per le professioni legali;
l’emanazione del bando di ammissione alla scuola avviene con decreto rettorale sulla base di quanto stabilito dai decreti interministeriali dell’università e della giustizia;
per l’anno accademico 2023/2024, i decreti interministeriali propedeutici all’emanazione del bando di ammissione alla scuola di specializzazione per le professioni legali (n. 1507 e n. 1508) sono stati pubblicati il 15 novembre 2023, prevedendo quale data di scadenza del bando il 20 novembre 2023, con un lasso temporale per presentare le domande di appena 5 giorni;
il 16 novembre 2023, con nota ufficiale n. 2437, il Ministero dell’università ha rettificato la data di scadenza, indicando il 28 novembre 2023, alle ore 23.59, quale termine ultimo da riportare nel bando per la presentazione delle domande di ammissione;
il 17 novembre 2023 è stato inviato alla firma del rettore il decreto rettorale n. 1028/2023 di emanazione del bando di ammissione alla scuola di specializzazione per le professioni legali “Vittorio Aymone” dell’università del Salento. Esso è stato registrato il 20 novembre 2023. Il bando è stato pubblicato sul sito dell’ateneo il 21 novembre con scadenza alle ore 23.59 del 28 novembre 2023;
considerato che:
all’esito della scadenza del bando di ammissione, la scuola “Vittorio Aymone” conta solo 4 candidature (a fronte dei 73 posti assegnati dal decreto interministeriale n. 1507 del 15 novembre 2023); ciò, nonostante l’ateneo abbia compiuto con assoluta celerità tutti gli adempimenti a proprio carico (ricezione della nota ministeriale giovedì 16 novembre; adozione e firma del decreto il giorno dopo, venerdì 17 novembre; registrazione del decreto il primo giorno utile successivo, ossia lunedì 20 novembre; pubblicazione on line del bando sin dalla mattina del martedì 21 novembre), la scadenza fissata dal Ministero al 28 novembre ha lasciato ai potenziali interessati appena 7 giorni per presentare la domanda, inclusi il sabato e la domenica;
quello fissato risulta un termine incongruo, in violazione dei principi di trasparenza, pubblicità, massima apertura partecipativa, ragionevolezza e proporzionalità;
diversi laureati interessati, del resto, hanno contattato gli uffici della scuola “Vittorio Aymone” dell’università del Salento;
per i precedenti anni accademici, i Ministeri competenti avevano stabilito termini partecipativi molto più ampi. In particolare, il decreto interministeriale n. 23139 del 26 agosto 2020, per l’anno accademico 2020/2021, aveva fissato come termine per la presentazione delle domande il 9 ottobre 2020, per un totale di 44 giorni, pari a quasi tre volte e mezzo il termine di 13 giorni di cui all’odierno decreto interministeriale; ancora, il decreto interministeriale n. 19616 del 29 agosto 2022, per l’anno accademico 2022/2023, aveva fissato come termine il 30 settembre 2022, per un totale di 32 giorni, pari quasi a due volte e mezzo il termine di cui all’odierno decreto interministeriale;
tale situazione ha comportato, come inesorabile conseguenza, un numero di domande del tutto insufficiente e un connesso rischio di insostenibilità economico-finanziaria delle attività amministrative e didattiche del primo anno di specializzazione;
dalla situazione emergono profili di eccesso di potere per illogicità, disparità di trattamento, contraddittorietà e ingiustizia manifesta;
è altresì possibile che emergano potenziali profili di danno erariale come diretta conseguenza dell’irragionevole scelta dei Ministeri competenti di contrarre a livelli inaccettabili il termine di presentazione delle domande, con spreco di energie e risorse pubbliche;
nulla può essere addebitato agli atenei e ai dipartimenti, essendo questi ultimi tenuti all’esecuzione di quanto stabilito, a livello nazionale, dai decreti interministeriali;
in data 11 dicembre 2023 è stata inviata con PEC ai Ministri dell’università e della giustizia la richiesta di riapertura dei termini del bando di ammissione, alla quale non è stato dato alcun riscontro,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto;
se non ritengano che tale condotta contrasti con il principio di efficienza dell’attività della pubblica amministrazione, avendo privato l’università dei margini di programmazione necessari a far fronte all’avvio delle attività del primo anno della scuola di specializzazione per le professioni legali;
se non ritengano opportuno intervenire con tempestivi e adeguati provvedimenti, anche di carattere normativo, al fine di rimediare alla situazione pregiudizievole creatasi a causa del ristretto lasso di tempo residuato per la presentazione delle candidature;
se non valutino, più in generale, di intervenire al fine di ristabilire l’originario ruolo delle scuole di specializzazione per le professioni legali nel panorama della formazione dei futuri giuristi.