Pubblicato il 31 maggio 2005
Seduta n. 813
MODICA , BRUNALE - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -
Premesso che:
l'articolo 30, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, prevede che i Comuni possano costituire, con apposito atto convenzionale, uffici comuni ai quali affidare l'esercizio di funzioni pubbliche, assegnare personale distaccato dagli enti partecipanti o anche delegare funzioni;
tale possibilità è stata usata estensivamente e proficuamente in tutta Italia, contribuendo ad una migliore gestione associata delle funzioni pubbliche in gruppi di Comuni del medesimo territorio, con soddisfazione dei cittadini e degli amministratori;
non sono pochi i casi in cui si è dato vita, in forma consortile, ad un servizio associato di vigilanza urbana e di polizia municipale cui sono stati distaccati i vigili urbani dei Comuni consorziati con estensione dei poteri di intervento di ciascuno di loro all'intera area territoriale multi-comunale coperta dal consorzio;
a solo titolo di esempio, tale è la situazione del servizio associato di vigilanza urbana dei Comuni di Baggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Ponte Buggianese e Uzzano (Provincia di Pistoia) o del servizio associato di polizia municipale dei Comuni facenti parte della Comunità Montana Val di Bisenzio (Provincia di Prato) per i quali sia il Ministero dell'interno, sia la Procura della Repubblica di Pistoia e la Procura Generale della Repubblica di Firenze, con atti rispettivamente del 15 gennaio e 30 maggio 2003, del 5 giugno e 10 settembre 2004, hanno concordemente riconosciuto che, anche sulla base dell'articolo 3 della legge 7 marzo 1986, n. 65, il territorio di competenza del servizio associato è quello costituito dall'insieme dei territori dei Comuni consorziati;
sussistono però casi - come ad esempio quello del Consorzio Alta Valdera, formato dai Comuni di Capannoli, Palaia, Lajatico, Chianni, Terricciola e Peccioli (Provincia di Pisa) – in cui una disparità di vedute tra la Prefettura e la Procura della Repubblica competenti sta sostanzialmente impedendo la completa attuazione del servizio associato di polizia locale in quanto, mentre la Prefettura di Pisa (con lettera prot. 3303 del 6 luglio 2001) riconosce che il territorio di competenza di tutti i vigili urbani assegnati dai Comuni al Consorzio è quello costituito dall'insieme dei territori dei Comuni consorziati, la Procura della Repubblica di Pisa (con lettera prot. 21/01 del 1° giugno 2001) ritiene invece che il personale della polizia municipale dei vari Comuni, ancorché assegnato al Consorzio, può svolgere le funzioni di polizia giudiziaria solo nell'ambito territoriale del Comune di appartenenza;
la situazione testé descritta, che si protrae da diversi anni, sta impedendo la realizzazione di tutti gli obiettivi per i quali i Comuni di Capannoli, Palaia, Lajatico, Chianni, Terricciola e Piccioli avevano costituito il Consorzio Alta Valdera, con disagio e sconcerto dei cittadini e degli amministratori, anche per la marcata differenza tra la situazione di questo consorzio e quella di altri consimili su aree territoriali limitrofe,
l'interrogante chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario chiarire una volta per tutte, nei modi che riterranno più opportuni, che il territorio di competenza dei servizi associati ai sensi dell'articolo 30, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e in particolare dei servizi di vigilanza urbana e polizia municipale, comprese le annesse funzioni di polizia giudiziaria, sia quello costituito dall'insieme dei territori dei Comuni convenzionati o consorziati, garantendo uniformità di interpretazione e applicazione della norma su tutto il territorio nazionale e, conseguentemente, un corretto sviluppo della gestione moderna e innovativa voluta dalla legge per i servizi associati dei Comuni, nell'interesse di una pubblica amministrazione sempre più vicina ai bisogni dei cittadini.