Pubblicato il 29 novembre 2023, nella seduta n. 130
CUCCHI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
da organi di stampa si è appresa la notizia relativa a inadempimenti del contratto di appalto, oltre a servizi non erogati e mancato controllo da parte della Prefettura, relativi alla gestione e al funzionamento del centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli a Milano;
l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI) ha analizzato il contratto di appalto per la gestione e ha evidenziato che quanto emerso delinea un quadro molto preoccupante;
il contratto di appalto include l’offerta tecnica, ovvero il documento con cui la società che partecipa al bando descrive i servizi e le attività che svolgerà nel centro;
nella documentazione si trovano le attività e i servizi proposti: dai servizi di mediazione linguistico-culturale all’orientamento legale, fino a laboratori teatrali e musicali, cineforum e attività ludico-motorie-sportive e ricreative;
organizzazioni umanitarie e per i diritti umani da tempo presentano documentazioni dettagliate sul mancato rispetto dei diritti fondamentali all’interno dei centri di permanenza per il rimpatrio e anche sull’opacità delle dinamiche di assegnazione dei servizi all’interno delle strutture;
le criticità sembrerebbero confermate dalla visita effettuata da una delegazione di soci e socie ASGI nel settembre 2023, dall’ultima visita del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e da tante altre organizzazioni della società civile che hanno monitorato il centro di Milano nell’ultimo anno;
considerato che:
nel contratto sono previsti “corsi di primo soccorso ed educazione alimentare” per i trattenuti, servizi di consulenza legale interna, oltre alla consegna di “cestini da viaggio” in caso di trasferimenti; e sarebbero presenti riferimenti ad accordi stretti con associazioni e organizzazioni non governative “esterne” per migliorare la vita dei trattenuti che risulterebbero mai effettivamente siglati;
quanto sopra indicato e previsto dal contratto è risultato non essere stato completamente o per nulla attivato secondo quanto verificato durante la visita dell’ASGI lo scorso 12 settembre;
la Prefettura è la stazione appaltante e l’amministrazione incaricata della vigilanza sull’operato dell’ente gestore e ha svolto 6 ispezioni nel corso dei tre anni di apertura del centro;
da quanto segnala l’ASGI dai rilievi della Prefettura non emerge tuttavia alcuna verifica sul rispetto dei diritti fondamentali delle persone trattenute nel centro, né alcun rilievo da parte dell’amministrazione riguardo alla corretta erogazione dei servizi previsti in offerta tecnica;
la mancata erogazione di molti dei servizi previsti dal contratto comporta ricadute rilevanti sulle condizioni di vita e sui diritti delle persone trattenute nel centro,
si chiede di sapere:
se corrisponda al vero quanto esposto;
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per attuare procedure di verifica puntuale sulle procedure di erogazione dei servizi alla persona nell’ambito del sistema dei centri di permanenza per il rimpatrio;
se la Prefettura o altri organi competenti abbiano verificato quanto esposto e denunciato dall’ASGI e da altre realtà della società civile e se corrisponda al vero che sia stata rilevata la falsità di alcuni documenti o comunque che alcune realtà del terzo settore siano state inserite a loro insaputa nei progetti e nelle convenzioni;
se non ritenga ormai verificata, alla luce dell’ampia documentazione fornita dal mondo associativo indipendente e dall’evidenza dei casi di cronaca, l’incompatibilità tra i centri di permanenza per il rimpatrio e la tutela dei diritti umani.