Pubblicato il 4 ottobre 2023, nella seduta n. 109
BORGHI Enrico, PAITA, SCALFAROTTO, FREGOLENT - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
affidare lo sviluppo economico prevalentemente all’azione delle libere imprese private contiene in sé la necessità di costruire un insieme di regole finalizzate a garantire che le imprese stesse contribuiscano a realizzare, attraverso la creazione del lavoro, assieme a quello materiale, anche lo sviluppo spirituale della società;
si tratta di un assunto più volte confermato dalla nostra Costituzione in più parti, sia quando sancisce il diritto al lavoro, che quando afferma il principio di solidarietà sociale, quando sancisce il diritto alla formazione professionale, alla retribuzione proporzionata e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa, alla parità salariale, oppure ancora quando pone limiti espliciti alla libertà di iniziativa economica privata, ponendo il concetto di dignità al centro del sistema costituzionale;
lo stesso articolo 46 della Costituzione esplicita questa impostazione in maniera emblematica: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”;
nell’assumere questo filo conduttore, che innerva la nostra Costituzione e la ispira a principi di giustizia, uguaglianza, fratellanza, i costituenti individuarono nella partecipazione dei lavoratori alle imprese un traguardo da raggiungere perché la democrazia si completi;
vi sono numerose esperienze sul campo dove si sperimentano, già nel contratto nazionale, organi paritetici su numerose funzioni dell’organizzazione del lavoro. Le positive esperienze realizzate suggeriscono che i tempi sono maturi per piani di azionariato ai dipendenti e per un ulteriore coinvolgimento partecipativo degli stessi anche nella gestione;
un insieme di buone pratiche si sta facendo strada nei meccanismi di governance e gestione delle imprese, dando risultati eccezionali, ampiamente certificati sul piano del benessere tanto dei lavoratori quanto dell’impresa in termini di produzione;
i tempi, in altre parole, sono maturi per accompagnare e favorire queste nuove istanze del mercato, che si propongono di includere i lavoratori direttamente all’interno della prospettiva aziendale, in una logica di compartecipazione e condivisione che non fa altro che amplificare le aspettative di crescita e di benessere,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per prevedere e incentivare il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende e compartecipare agli utili della stessa anche con opportune agevolazioni fiscali per lavoratori e imprenditori.