Atto n. 4-00747

Pubblicato il 4 ottobre 2023, nella seduta n. 109

TREVISI, LICHERI Ettore Antonio, DI GIROLAMO, NAVE, NATURALE, PIRONDINI, CASTIELLO, DE ROSA, LOPREIATO, LICHERI Sabrina, LOREFICE, MARTON, BILOTTI, CATALDI, ALOISIO - Al Ministro dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

i principali quotidiani nazionali hanno riportato, nei primi giorni del mese di settembre 2023, la notizia di quello che potrebbe essere uno scandalo legato al mondo della medicina e, nello specifico, al nuovo metodo di ammissione alle facoltà di Medicina e chirurgia e di Odontoiatria inaugurato per l’anno accademico 2023/2024;

al centro dell’attenzione sono finiti i cosiddetti “TOLC” (test online CISIA), ossia la nuova modalità di accesso alle università di medicina per l’anno accademico 2023/2024. Al test hanno potuto partecipare gli studenti iscritti all’ultimo o penultimo anno (quarto o quinto) delle scuole superiori, oltre a tutti coloro che sono già in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado. Questo nuovo sistema è gestito dal Consorzio interuniversitario sistemi integrati per l’accesso (CISIA);

in sintesi, sembrerebbe che sia per le sessioni di ammissione previste per il mese di aprile 2023 che per il successivo mese di luglio, siano state utilizzate le medesime domande e che tale similitudine dei test fosse, di fatto, di dominio pubblico. Non è difficile immaginare che tale situazione abbia dato origine al tentativo (a quanto pare portato a compimento) di procurarsi, in anticipo, le domande e le risposte già presentate alla precedente sessione configurando, in tal modo, gravi irregolarità in ordine alle procedure di verifica e di ammissione dei candidati;

l’accusa troverebbe fondamento in numerosissime chat e canali social nei quali era possibile reperire delle griglie da condividere e sulle quali, con la collaborazione dei precedenti concorsisti, riportare le domande e le risposte esatte. In alcuni casi, ci sarebbe stato un vero e proprio mercimonio dei test venduti e condivisi fino ad arrivare ad alcune scuole di preparazione che avrebbero “ottimizzato” questa incontrollata circolazione dei test approntando e mettendo a disposizione, dietro il pagamento anche di diverse migliaia di euro, specifici corsi focalizzati non solo sulle materie proprie dei test ma anche soprattutto sulle specifiche domande e consequenziali risposte;

preso atto dell’esposto presentato presso la Procura di Catania e di un imminente ricorso alla giustizia amministrativa, il Ministero dell’università e della ricerca aveva garantito di attivare subito i necessari accertamenti in ordine a quanto emerso e riportato dalla stampa chiedendo, altresì, spiegazioni al CISIA e rassicurazioni circa il regolare svolgimento dei test di ammissione che, qualora fossero confermate le recenti e preoccupanti notizie, rischierebbero di essere viziati da gravi irregolarità portando all’estrema conseguenza dell’annullamento delle prove;

il Consorzio interuniversitario ha immediatamente diramato un comunicato stampa, con il quale ha specificato che per i TOLC-MED e VET “le misure di sicurezza e protezione dei dati, incluso il sistema di erogazione, sono tali da garantire ai massimi livelli l'integrità del database delle domande (...). Da sempre CISIA effettua il monitoraggio dei canali social con lo scopo primario di migliorare i livelli di assistenza. In alcuni casi il Consorzio è intervenuto presso i moderatori ricordando i termini dei regolamenti TOLC. Infine, è utile richiamare che i punteggi equalizzati dei TOLC-MED e VET sono stati attribuiti nel pieno rispetto di quanto stabilito dagli atti ministeriali”;

a parere degli interroganti, il comunicato del CISIA, incentrato sulla sicurezza dei database utilizzati, non può essere ritenuto soddisfacente a fugare dubbi e perplessità. Nessuno ha messo in discussione l’inviolabilità dei sistemi informatici interessati, in quanto la questione verte sul fatto che quelle stesse informazioni (ossia i contenuti dei test) sono successivamente circolate in modo ampio e articolato a favore di chi, lungi dall’affrontare un test di ammissione con la dovuta preparazione, ha ritenuto decisamente più appetibile il poter disporre, con largo anticipo, delle domande che sarebbero state riproposte a distanze di circa due mesi. Appare, altresì, quanto meno contraddittorio che il CISIA rivendichi un costante e capillare monitoraggio dei vari canali social senza aver riscontrano alcunché di anomalo e irregolare, visto che questo presunto scambio o “mercimonio” era di dominio pubblico;

il ministro Bernini, intervenendo sull'argomento, ha sostenuto che “la vicenda è certificata, però terremo sempre molto molto alta la guardia” (“agenpress.it”, 7 settembre 2023);

considerato che:

ad oggi, il comparto medico soffre di una carenza di personale che non conosce precedenti. Intere aree del Paese sono, di fatto, senza un accettabile standard di assistenza medica con ambulatori con un inadeguato numero di personale, e questo quando la struttura è presente sul territorio. Inoltre il personale medico in servizio è sottoposto a turni al limite della sopportazione umana, a fronte di retribuzioni che stanno rendendo sempre più attrattive le strutture di altri Paesi europei se non addirittura del Medio Oriente sia in termini di orari di lavoro che di stipendi. Questo non è il ritratto di uno dei migliori sistemi medici del mondo come un tempo era ritenuto quello italiano;

a giudizio degli interroganti, sarebbe devastante per il servizio sanitario nazionale la prospettiva di dover affrontare non solo la perdurante situazione di carenza di personale, ma anche l’eventuale possibilità che i sistemi di accesso alle università pubbliche e, quindi, alle professioni sanitarie siano alla mercé dei più furbi e meno preparati aspiranti medici avulsi dall’acquisire la necessaria competenza professionale richiesta, ma capaci di ricorrere a gravi irregolarità e ingiustizie per acquisire determinate posizioni estromettendo tutti i bravi e meritevoli studenti che ambiscono a diventare medici,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda procedere con più capillari accertamenti anche e soprattutto nei confronti di chi ha gestito i test di ammissione denominati “TOLC”;

quali siano i chiarimenti richiesti al CISIA e se corrisponda al vero che il Consorzio fosse già nei precedenti mesi a conoscenza della circolazione dei test sui canali social;

se corrisponda al vero che alcune scuole di preparazione ai test abbiano effettivamente predisposto dei corsi incentrati sulle sicure materie dei quesiti se non addirittura sulle domande stesse e se effettivamente vi sia un riscontro ai rilievi secondo i quali i quesiti sono stati, e in che misura, i medesimi per due sessioni di esami consecutive;

se, infine, tale stortura delle prove di esame sia effettivamente causata da un problema legato alla formulazione del bando e, nel caso, quali iniziative intenda assumere al riguardo.