Pubblicato il 13 giugno 2023, nella seduta n. 76
PAITA, SCALFAROTTO - Ai Ministri dell'interno e della salute. -
Premesso che:
Alice Scagni, donna di 34 anni, avvocata e madre di un bambino di due, è stata uccisa lo scorso 1° maggio 2023 con 17 coltellate, sotto la sua abitazione, dal fratello Alberto;
l’uccisione di Alice Scagni rappresenta l’ennesimo femminicidio in un Paese dove, nel 2021, sono state 70 le donne uccise nell’ambito della coppia, dal partner o ex partner, 30 le donne uccise da un altro parente e 4 quelle uccise da conoscenti in ambito affettivo o relazionale: 104 femminicidi, una vera e propria piaga se si pensa che, nello stesso anno, sono stati 303 gli omicidi commessi, in totale, in Italia;
secondo organi di stampa la famiglia di Alice Scagni aveva chiamato l’azienda sanitaria locale per ben 63 volte in 45 giorni, dal 10 marzo al 28 aprile 2022 (tre giorni prima dell’omicidio), per chiedere aiuto e supporto in relazione a una situazione che i genitori della vittima percepivano nettamente grave e pericolosa;
i genitori di Alice e Alberto dichiarano che, proprio il giorno dell’omicidio, avrebbero chiamato la Polizia per denunciare le minacce del figlio verso il padre e la sorella, ma nessuno sarebbe intervenuto e avrebbero ricevuto solo un invito a richiamare il giorno successivo;
i tentativi di mettersi in contatto con il personale sanitario e sociosanitario per sollecitare un intervento, secondo i due genitori, sono puntualmente rimasti inascoltati, tanto che dopo l’omicidio della figlia hanno presentato un esposto per accertare la sussistenza di reati omissivi da parte del centro di salute mentale o dell’azienda sanitaria locale;
se quanto emerso rispondesse al vero, significherebbe che senza le omissioni di soggetti preposti a tutela e presidio della salute e incolumità dei cittadini la vicenda, con ogni probabilità, avrebbe avuto tutt’altro esito,
si chiede di sapere quali iniziative di propria competenza i Ministri in indirizzo intendano adottare al fine di verificare le responsabilità dei soggetti sollecitati dalla famiglia Scagni e come intendano procedere per scongiurare il ripetersi di così gravi mancanze sul piano della tutela e della prevenzione.