Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08728
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Atto n. 4-08728
Pubblicato il 18 maggio 2005
Seduta n. 803
VERALDI - Al Ministro della difesa. -
Premesso che:
durante la prima guerra mondiale migliaia e migliaia furono i soldati italiani che perirono sui campi di battaglia del nord-est d'Italia, e tra questi moltissimi meridionali; quei territori hanno poi accolto le salme dei caduti che lì furono sepolti;
a quasi novant'anni di distanza da quei dolorosi eventi si apprende, da notizie di stampa, dell'esistenza di un progetto finalizzato al recupero delle salme dei soldati sepolti nei territori della provincia di Vicenza; la stessa Provincia avrebbe, peraltro, deciso di contribuire alla sua realizzazione con un finanziamento di quaranta milioni di euro;
il progetto avrebbe, tra l’altro, la finalità, a giudizio dell’interrogante discutibilissima, di procedere alla ricostruzione dei volti dei caduti, al fine di utilizzare i calchi per realizzare dei manichini, cui far indossare le divise conservate nei musei, da esporre successivamente al pubblico;
in particolare il progetto, presentato il 18 marzo 2005 ad Asiago da un anatomo-patologo della Azienda USL n.6 di Vicenza, dott. Giuseppe Galassi, prevede il disseppellimento dei resti umani sepolti nell’Altopiano di Asiago al fine di individuare l’identità dei caduti; lo stesso progetto prevede ricerche a tappeto in tutto il territorio della provincia di Vicenza con il supporto di unità cinofile specializzate, esami del DNA e ad analisi scheletriche con ricostruzione del volto;
appare evidente all’interrogante l'assenza di ogni giustificazione scientifica di tale operazione e come essa si ponga in totale contrapposizione con elementari sentimenti di pietas e di rispetto nei confronti di coloro che sono caduti per la patria; che anzi essa appare essenzialmente motivata da finalità di spettacolarizzazione delle sofferenze e dei lutti della guerra che meriterebbero ben altro rispetto;
non a caso tale iniziativa ha suscitato accese polemiche, specie da parte dell’Associazione nazionale del fante, dell'Associazione nazionale dei familiari dei caduti e dei dispersi in guerra, del Comitato cura e onoranze tombe caduti, che ritengono inaccettabile sotto il profilo etico la scelta di andare a turbare il sonno dei caduti per sottoporre i resti di tanti giovani ad impietose analisi sui tavoli di laboratorio, senza che vi sia una reale utilità scientifica; infatti, per espressa ammissione dei responsabili del progetto, le percentuali di successo delle operazioni di recupero delle salme e di identificazione delle stesse sarebbero pari al due per mille,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell'iniziativa di recuperare i resti dei caduti della prima guerra mondiale sepolti nei territori della provincia di Vicenza, sconvolgendo i luoghi che sono ormai stabilmente consacrati alla memoria della Grande guerra e di tutti i caduti;
se non ritenga opportuno intervenire, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di impedire che tale aberrante iniziativa, offensiva della memoria condivisa del popolo italiano, abbia seguito.