Pubblicato il 18 aprile 2023, nella seduta n. 57
IANNONE - Al Ministro delle imprese e del made in Italy. -
Premesso che:
a giugno 2022 è stato completato il passaggio delle TV locali dalle reti di precedente generazione a quelle pianificate dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), a seguito della liberazione della banda 700 MHz, assegnata agli operatori di comunicazione mobile per il 5G;
la pianificazione frequenziale delle reti locali effettuata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni si basa su ipotesi elaborate in base a reti di riferimento, che sono usate per calcolare i vincoli radioelettrici che le reti reali devono poi rispettare, vincoli basati sui cosiddetti punti di verifica o PDV;
l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha suddiviso le risorse spettrali destinate alle TV locali tra reti di primo livello, le quali, in base ai criteri individuati attraverso le reti di riferimento, hanno copertura minima del 90 per cento della popolazione dell’area tecnica o della regione considerata e capacità trasmissiva pari a circa 36,97 Mbit/s, e reti di secondo livello, con copertura minima del 50 per cento della popolazione di bacini ristretti, di norma monoprovinciali o pluriprovinciali, e capacità trasmissiva pari a circa 20,79 Mbit/s;
da informazioni raccolte nel territorio della regione Campania, la quale corrisponde all’Area Tecnica n. 14 pianificata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è emerso che le reti di secondo livello operanti nella regione hanno coperture notevolmente più estese rispetto al 50 per cento pianificato e capacità trasmissiva notevolmente più elevata rispetto ai 20,79 Mbit/s indicati dall’Autorità;
ciò porta a ritenere che le reti realmente esercite non siano conformi ai vincoli di pianificazione poiché, se le reti reali rispettassero tali vincoli, ne risulterebbe necessariamente la piena conformità alle reti di riferimento, sia in termini di copertura, sia in termini di capacità trasmissiva disponibile;
la situazione reale, come detto apparentemente non conforme alla pianificazione, è che le reti di secondo livello in Campania hanno coperture notevolmente più ampie rispetto ai bacini assentiti, in misura tale da costituire di fatto reti con coperture pluriprovinciali, anche in virtù dell’utilizzazione di impianti presso siti notoriamente e storicamente ubicati in luoghi che consentono il servizio in più province;
ciò ha evidentemente creato sovrapposizioni tra le coperture delle reti di secondo livello campane, provocando l’insorgenza di cosiddetti conflitti di numerazione tra fornitori autorizzati nelle diverse province, ospitati nelle rispettive diverse reti, ma i cui palinsesti sono tutti contrassegnati dal medesimo numero dell’ordinamento automatico dei canali della TV digitale terrestre, il cosiddetto LCN;
la questione sta assumendo contorni sempre più gravi, non solo perché riguarda numerazioni basse (ad esempio, il numero 75) e dunque molto rilevanti dal punto di vista concorrenziale, ma anche perché l’amministrazione ministeriale sembra non essere in grado di individuare soluzioni alla problematica;
la questione risulta essere nota al Ministero in indirizzo sin dall’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze delle reti di secondo livello in Campania, tanto da condurre alla revisione delle assegnazioni originarie in base ad una interpretazione formalistica del criterio della sovrapposizione;
la vicenda ha proporzioni che esorbitano l’ambito della singola area tecnica e ha risvolti molto rilevanti, poiché attiene, non solo alla lealtà e alla trasparenza dei comportamenti della pubblica amministrazione, ma, reciprocamente, all’esercizio di libertà fondamentali dell’uomo e del cittadino, come quelle di manifestazione del pensiero e di impresa, certamente coinvolte nell’attività di fornitura di servizi di media audiovisivi;
l’evidenziata apparente incapacità dell’amministrazione di prevenire e di risolvere le questioni richiede, a parere dell’interrogante, una pronta e netta presa di posizione politica, oltre che urgenti interventi organizzativi, al fine di garantire che l’azione di governo del settore sia orientata all’effettività del perseguimento dei criteri dell’azione amministrativa e al ripristino del rapporto di fiducia tra cittadini e imprese da una parte, e struttura amministrativa ministeriale dall’altra,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, quali aree tecniche siano coinvolte e in che misura, da quanto tempo e con quali misure adottate;
se sia a conoscenza dei criteri impiegati dalla struttura tecnico-amministrativa del Ministero per la valutazione dei piani tecnici presentati dagli assegnatari delle reti locali di secondo livello in Campania, tali da consentire l’asseverazione di reti che, sebbene pianificate senza vincoli di copertura, raggiungono nella realtà coperture pluriprovinciali, creando così conflitti LCN;
se sia a conoscenza delle ragioni per le quali le reti di secondo livello asseverate dalla struttura tecnico-amministrativa del Ministero presentano capacità trasmissive molto superiori alla capacità trasmissiva di riferimento, e come ciò sia possibile senza che si verifichi una difformità rispetto alle reti di riferimento della pianificazione svolta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni;
se sia a conoscenza dei criteri in base ai quali la struttura tecnico-amministrativa del Ministero abbia fornito il proprio assenso all’esercizio di siti trasmissivi con area di copertura pluriprovinciale nonostante la pianificazione abbia previsto:
a) la verifica preventiva del rispetto dei vincoli radioelettrici definiti dal documento di pianificazione di cui all’allegato 3 alla delibera AGCOM n. 39/19/CONS;
b) restrizioni all’uso di siti trasmissivi con copertura pluri-provinciale;
se sia a conoscenza dello svolgimento di attività di vigilanza da parte della struttura tecnico-amministrativa del Ministero, aventi ad oggetto la conformità della pianificazione e dei piani tecnici asseverati e successive eventuali modificazioni, delle reti reali di secondo livello esercite in Campania e dei singoli impianti di esse.