Atto n. 4-00348

Pubblicato il 4 aprile 2023, nella seduta n. 53

BILOTTI - Ai Ministri dell'ambiente e della sicurezza energetica e delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

a quanto risulta dagli organi di stampa, durante i lavori per la messa in sicurezza della strada provinciale 562 “Mingardina”, in prossimità della spiaggia del Mingardo a Marina di Camerota (Salerno), nel cuore del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sono stati fatti esplodere 30.000 chili di esplosivo, in assenza delle necessarie perizie geologiche, polverizzando una falesia di inestimabile valore ambientale, naturale e paesaggistico;

l’intervento è stato effettuato con il solo nulla osta della Prefettura di Salerno e senza tenere conto delle richieste di chiarimento pervenute dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con le quali si evidenziava l’esigenza di ricondurre ogni intervento al rispetto della direttiva 92/43/CEE “Habitat” in materia di valutazione di incidenza e alle misure di conservazione della rete “Natura 2000”;

le falesie e le grotte di Camerota, quali componenti qualificanti il paesaggio culturale del parco nazionale, sono state iscritte nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO per l'eccezionale testimonianza offerta dalla presenza dell'uomo nel sito dalla preistoria più antica all'età moderna; alla luce di questa situazione, Dario Vassallo, presidente della fondazione “Angelo Vassallo sindaco pescatore”, ha inviato una missiva alla stessa UNESCO, al Ministero della cultura e al Ministero dell’ambiente per chiedere chiarimenti;

oltre all’intervento del presidente della fondazione, che ha preannunciato l’intenzione di costituirsi in sede civile in caso di intervento della magistratura, è stato inviato un esposto al prefetto di Salerno nel quale sono state evidenziate numerose criticità procedurali e di merito nella decisione assunta dall’amministrazione comunale di Camerota; in particolare viene evidenziato che, una volta adottati i necessari interventi per scongiurare pericoli per la pubblica incolumità, sarebbe stato necessario un adeguato approfondimento sulle modalità di intervento, individuando quelle maggiormente rispettose del paesaggio, dell’ambiente e degli ecosistemi;

gli interventi di ripristino dell’arteria stradale sono stati anche oggetto di un esposto alla magistratura,

si chiede di sapere:

se il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica non intenda attivarsi al fine di valutare se l’intervento realizzato abbia arrecato un danno al paesaggio e all’ambiente nonché per accertare eventuali responsabilità;

se i Ministri in indirizzo siano informati sui lavori di ripristino e messa in sicurezza della strada provinciale Mingardina, se siano a conoscenza delle modalità adottate per la realizzazione dell’intervento e se non ritengano di doversi attivare, anche attraverso l’avvio di un tavolo tecnico di coordinamento con tutti gli enti interessati, al fine di individuare la soluzione più adeguata per garantire il celere ripristino della viabilità di collegamento senza provocare conseguenze negative per il territorio e l’ambiente.