Pubblicato il 22 marzo 2023, nella seduta n. 51
MAZZELLA, GUIDOLIN, NATURALE, LOREFICE, CATALDI, PIRRO, CASTIELLO, PIRONDINI, NAVE, BEVILACQUA, DAMANTE, LICHERI Sabrina, MAIORINO, TURCO, DE ROSA, LICHERI Ettore Antonio - Ai Ministri dell'interno e per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. -
Premesso che:
in data 20 luglio 2021, come riportato sul sito web dell’Agenzia per la coesione territoriale, è stato delineato un progetto relativo alla rifunzionalizzazione di palazzo Fienga di Torre Annunziata (Napoli), storica roccaforte del clan Gionta, confiscato al sodalizio camorristico oplontino. Più specificamente, ai sensi di un accordo siglato dall’Agenzia per la coesione territoriale, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e l’Agenzia del demanio, il sito dovrebbe divenire “operativo per la sicurezza e per il presidio del territorio attraverso la realizzazione di ingenti opere di ristrutturazione e adeguamento”;
in particolare, come riportato sul portale web, il progetto concordato prevede di ristrutturare l’area allestendo presidi, uffici e alloggi della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia giudiziaria, della Polizia metropolitana e della Polizia locale di Torre Annunziata;
analogamente, sono previsti spazi da destinare a parco pubblico e parcheggi, demandando all’Agenzia del demanio lo svolgimento dei rilievi architettonici e strutturali, la verifica di vulnerabilità sismica, le indagini geologiche e geotecniche, e tutte le attività preliminari necessarie alla redazione del primo livello di progettazione;
la gestione del complesso, che conta 72 appartamenti dislocati in una zona di circa 12.000 metri quadrati, è stata affidata a un commissario straordinario, che avrà il compito di trasformare palazzo Fienga in un presidio di legalità, con un impegno economico stimato di circa 25 milioni di euro. Tuttavia, ad oggi, non si registrano significativi passi in avanti sostanziali rispetto al progetto definito da circa 2 anni;
considerato che, a parere degli interroganti:
la fase di stallo offre l’opportunità di riflettere sull’utilizzo di palazzo Fienga, anche alla luce dell’evolversi della legislazione nazionale ed europea che rema verso l’obiettivo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050. Fattispecie, quest’ultima, rafforzata dalla legge regionale della Campania n. 21 del 2003, che ha disciplinato l’avvio di una pianificazione per ridurre il numero dei cittadini che risiedono nella “zona rossa” (in cui rientra Torre Annunziata), esposti al rischio potenziale di eruzione del Vesuvio. A questo, inoltre, s’aggiunge il rischio idrogeologico, che vede il comune oplontino soggetto a numerosi episodi di allagamento (ben 17 solo nel 2022);
sotto il profilo strettamente funzionale, occorre riflettere sull’effettiva opportunità di concentrare in un unico complesso tutte le forze di polizia cittadine, atteso il rischio che la criminalità possa bloccare i pochi assi viari che connettono palazzo Fienga al resto della città, per sterilizzare e neutralizzare l’operato dei tutori dell’ordine in determinate circostanze criminose o terroristiche;
le aree destinate al verde pubblico a Torre Annunziata si estendono per circa 1,9 metri quadrati per abitante, a fronte dei 9 metri quadrati previsti dalla normativa vigente. Pertanto, il sito potrebbe essere oggetto di abbattimento col fine ultimo di adibire l’area, così “liberata” dal consumo di suolo, a parco urbano fruibile dalla cittadinanza,
si chiede di sapere:
quali siano lo stato dell’arte del progetto di riutilizzo di palazzo Fienga e il cronoprogramma dei lavori eventualmente previsti;
se i Ministri in indirizzo intendano attivarsi nelle sedi opportune al fine di rivedere il progetto di rifunzionalizzazione di palazzo Fienga;
se condividano l’opportunità di procedere alla demolizione della struttura, con l’obiettivo di utilizzare gli spazi per un parco pubblico urbano, limitando il consumo di suolo.