Pubblicato il 29 dicembre 2022, nella seduta n. 24
PAITA, FREGOLENT - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
i ritardi nei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza e ad alta velocità non rappresentano solo un fastidioso incomodo personale dei viaggiatori, ma un costo economico e sociale collettivo e una misura dell’efficienza della rete infrastrutturale italiana;
hanno inoltre conseguenze sulla percezione del grado di sicurezza e affidabilità del sistema dei servizi di trasporto pubblico e costituiscono un paradossale disincentivo all’utilizzo del mezzo più compatibile con gli obiettivi di transizione energetica ed ecologica;
i dati diffusi degli operatori ufficiali, a partire da Trenitalia, e quelli del gestore dell’infrastruttura Rete ferroviaria italiana non collimano con quelli raccolti dagli utenti, dagli organi di informazione o dalle associazioni dei consumatori;
il report di RFI sulla puntualità degli arrivi a destinazione (consuntivo 2021) attesta che i ritardi superiori a 5 minuti sono pari al 29,6 per cento per il servizio universale (treni a lunga percorrenza coperti dal contratto di servizio con Trenitalia) e del 25,9 per cento per quelli del servizio di mercato (Frecce e Italo);
nell’ultima relazione nazionale al Parlamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti (settembre 2022) risulta che il 59 per cento dei reclami e delle segnalazioni pervenute riguardano treni a lunga percorrenza;
nel quality report 2021 di Italo si legge che la causa dei ritardi è nella maggioranza assoluta dei casi costituita da problemi addebitabili a RFI,
si chiede di sapere:
quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per migliorare la situazione e per perseguire e raggiungere obiettivi di puntualità nel trasporto ferroviario a lunga percorrenza;
quali siano, sulla base dei risultati parziali del monitoraggio RFI, i ritardi medi dei treni a lunga percorrenza nell’anno 2022.