Atto n. 3-03219 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 30 marzo 2022, nella seduta n. 420

CUCCA - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

nel corso di un'udienza penale dello scorso 24 marzo 2022 presso il Tribunale di Potenza, l'avvocato penalista A.M. era impossibilitato, per motivi di salute certificati dal medico, a raggiungere il palazzo di giustizia del capoluogo lucano. Per tali ragioni richiedeva per il tramite di un collega il differimento dell'udienza;

il collegio giudicante accoglieva l'istanza del legale senza disporre ulteriori accertamenti. Tuttavia, in seguito, la Procura decideva di agire in autonomia iscrivendo l'avvocato nel registro degli indagati, contestandone la veridicità delle condizioni di salute;

il pubblico ministero inviava una richiesta volta a verificare l'attendibilità dei motivi ostativi alla presenza in udienza del difensore ed una seconda avente ad oggetto la richiesta di trasmissione del certificato di salute presso la Procura delle Repubblica. Entrambe le richieste venivano rigettate dal collegio;

l'avvocato riceveva quindi la visita di un medico accompagnato dai Carabinieri, mentre nello studio legale venivano eseguite attività ispettive da parte dell'autorità in assenza di alcun provvedimento o notifica di avviso di garanzia che ne legittimasse l'esecuzione;

il difensore risultava inoltre indagato e, nell'ambito di tali indagini, venivano disposti interrogatori a parenti e familiari. Come se non bastasse, anche il medico che aveva provveduto in precedenza a redigere il certificato di salute veniva sottoposto ad indagini, trattenuto per circa tre ore nella caserma dei Carabinieri, sottoposto a perquisizione locale e personale, subendo anche il sequestro del dispositivo mobile personale;

considerato che non si comprende la ragione di simili attività che portavano all'immediata iscrizione della notizia criminis con tale dispiego di forze e personale per un mero rinvio dell'udienza rispetto ad un procedimento penale non prossimo alla prescrizione, i cui termini sarebbero rimasti, in ogni caso, sospesi proprio in virtù del differimento per motivi di salute del difensore;

rilevato che in dispregio del legittimo impedimento, peraltro riconosciuto in giudizio, l'avvocato A.M. veniva sottoposto a quello che all'interrogante appare un arbitrario ed intollerabile abuso da parte della magistratura, con difetto di tutte le garanzie processuali e costituzionali,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda esercitare i poteri ispettivi previsti dalla legge.