Pubblicato il 22 marzo 2022, nella seduta n. 416
BOLDRINI , ROJC , FERRAZZI , GIACOBBE , D'ARIENZO , PITTELLA , FEDELI , IORI , MARGIOTTA , LAUS , D'ALFONSO , PORTA , VATTUONE , FERRARI , STEFANO , MARCUCCI , COLLINA , TARICCO - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
la cefalea cronica è una malattia che nel nostro Paese colpisce circa 8 milioni di persone, con gravi ripercussioni nella sfera personale e professionale;
la legge 14 luglio 2020, n. 81, "Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale", riconosce gli effetti la cefalea cronica come malattia invalidante;
stabilisce che "la cefalea primaria cronica, accertata da almeno un anno nel paziente mediante diagnosi effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l'effetto invalidante, è riconosciuta come malattia sociale nelle seguenti forme: emicrania cronica e ad alta frequenza; cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; cefalea a grappolo cronica; emicrania parossistica cronica; cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; emicrania continua";
la stessa legge dispone che entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore il Ministro della salute deve adottare un decreto "previa intesa sancita in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano" al fine di individuare, senza nuovi o maggiori oneri per le casse dello Stato, progetti specifici il cui scopo è quello di sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea e individuare modi e criteri con cui le regioni attueranno detti progetti;
ad oggi, trascorsi i 180 giorni dall'entrata in vigore della legge il decreto non risulta ancora adottato,
si chiede di sapere quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di dare attuazione alla legge.