Pubblicato il 17 febbraio 2022, nella seduta n. 405
BOTTO , LEZZI , LANNUTTI , ANGRISANI , DI MICCO , GIANNUZZI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
secondo quanto risulta da una serie di controlli e verifiche effettuate per 4 mesi dai Carabinieri e della Polizia locale di Genova (a seguito del vademecum stilato dal gruppo "Sanità e lavoro" della Procura, coordinata dal procuratore Pinto), nel capoluogo genovese e nella provincia il 10 per cento dei cantieri edili presenta gravi irregolarità dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori;
il documento d'indagine, all'interno del quale è contenuta una scheda semplificata per riconoscere un cantiere in condizioni "al di sotto del minimo etico di sicurezza", ha rilevato che i militari hanno ispezionato 239 cantieri e segnalato alla ASL di competenza 20 infrazioni gravi, mentre la Polizia locale ha controllato circa un centinaio di cantieri, riscontrandone circa una decina con gravi difformità regolamentari;
il medesimo documento (il primo in Italia, stilato dopo la morte di Davide D'Aprile, l'operaio precipitato da un'impalcatura di un palazzo in ristrutturazione, ed elaborato a seguito all'elevata diffusione dei cantieri, grazie agli incentivi fiscali relativi al superbonus), secondo quanto risulta dalle agenzie di stampa, ha consentito, attraverso una preventiva formazione dei militari e forze dell'ordine, d'intervenire in tempo, prevenendo infortuni gravi o addirittura mortali, considerato fra l'altro che l'attività della ASL non sarebbe riuscita a verificare l'effettiva regolarità delle decine di cantieri edili avviati successivamente all'introduzione delle richiamate misure fiscali connesse al superbonus;
tali osservazioni, a giudizio degli interroganti, evidenziano la necessità di perseguire rigorosamente l'attività di monitoraggio e di controllo sulla città di Genova, sulla provincia e sull'intera regione, nell'ambito delle misure di prevenzione e verifica della sicurezza dei cantieri edili, che rappresenta un tema di incessante attualità, considerato il triste fenomeno legato alle "morti bianche" che persiste nel nostro Paese;
tenuto conto della dimensione del fenomeno, con particolare riferimento alle cause d'infortunio sul lavoro, dell'incidenza complessiva del costo degli infortuni sulla finanza pubblica (e sul servizio sanitario nazionale) e della presenza di imprese edili controllate direttamente o indirettamente dalla criminalità organizzata, a parere degli interroganti occorre un piano d'intervento volto ad un rafforzamento dei controlli, anche attraverso processi di formazione e di coinvolgimento, potenziando gli organismi paritetici e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, aziendali e territoriali,
si chiede di sapere:
quali valutazioni di competenza il Ministro in indirizzo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto;
se, in relazione all'esito delle verifiche effettuate dalle autorità preposte ai controlli della sicurezza nei cantieri edili di Genova e provincia, non intenda prevedere adeguate misure volte a potenziare il sistema dei controlli all'interno dei luoghi di lavoro, in maniera più severa e approfondita, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, anche attraverso un'adeguata diffusione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), cui spetta un importante ruolo di garanzia nel sistema della prevenzione;
quali iniziative di competenza intenda conseguentemente introdurre al fine d'innalzare i livelli di protezione e di tutela nei riguardi dei lavoratori (inclusi i datori di lavoro) del settore edile, in particolare degli appalti e dei subappalti, che costituisce uno dei settori più critici in relazione al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.