Pubblicato il 30 novembre 2021, nella seduta n. 383
LUPO , VANIN , DONNO , PAVANELLI , LOREFICE , BOTTICI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
con l'articolo 79 del decreto-legge n. 18 del 2020, come modificato dall'articolo 202 del decreto-legge n. 34 del 2020 e dall'articolo 87 del decreto-legge n. 104 del 2020, è stata autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta, per l'esercizio dell'attività d'impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci;
il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto "decreto Rilancio"), convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, consente alla società di costituire una o più società controllate o partecipate per la gestione dei singoli rami di attività e per lo sviluppo di sinergie e alleanze con altri soggetti pubblici e privati, nazionali ed esteri e la autorizza ad acquistare e prendere in affitto, anche a trattativa diretta, rami d'azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, anche in amministrazione straordinaria;
il decreto-legge n. 104 del 2020, novellando il predetto articolo 79, ha fissato per legge il capitale sociale iniziale della società a 20 milioni di euro e ha previsto che il consiglio di amministrazione della società rediga ed approvi, entro trenta giorni dalla costituzione, un piano industriale di sviluppo e ampliamento dell'offerta, che includa strategie strutturali di prodotto, precisando che lo stesso piano industriale sia trasmesso alla Commissione europea per le valutazioni di competenza. La società procede all'integrazione o alla modifica del piano industriale, tenendo conto della decisione della Commissione europea;
in data 21 dicembre 2020, il Consiglio di amministrazione della nuova società, ITA Airways, ha approvato lo schema di piano industriale 2021-2025, trasmesso poi alle Camere per l'espressione del parere da parte delle competenti commissioni parlamentari e inviato alle autorità europee;
il 23 febbraio 2021 l'8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato ha approvato un parere favorevole con osservazioni allo schema di piano industriale 2021-2025 della nuova società ITA raccomandando, in particolare, di incrementare il dimensionamento iniziale della flotta proposta dal citato schema, al fine di garantire la massima operatività della compagnia nel caso di ripresa del settore del trasporto aereo e di ridurre al minimo le criticità connesse ai tempi di progressiva introduzione in flotta di nuovi aeromobili;
in data 15 luglio 2021 la Commissione europea ha inviato alle Istituzioni italiane una lettera nella quale ha valutato positivamente il piano industriale di ITA, come modificato a seguito delle interlocuzioni avvenute;
il Cda di ITA S.p.A., il 15 luglio 2021, sotto la presidenza di Alfredo Altavilla, ha approvato le linee del piano industriale 2021-2025, che include le variazioni richieste dalla Commissione europea;
il comma 2 dell'articolo 7 del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito, con modificazioni, nella legge 9 novembre 2021, n. 156, modifica l'articolo 11-quater, comma 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, prevedendo, tra le altre cose, che il programma della procedura di amministrazione straordinaria sia immediatamente adeguato dai commissari straordinari alla decisione della Commissione europea di cui all'articolo 79, comma 4-bis, del decreto-legge n. 18 del 2020;
nel corso dell'esame parlamentare della legge di conversione del predetto decreto-legge n. 121 del 2021 è stata più volta fatta presente la necessità di conoscere la decisione della Commissione europea;
considerato che:
il richiamato decreto-legge n. 121 del 2021 ha iniziato il suo iter alla Camera dei deputati per poi fare un rapido passaggio al Senato, con la posizione della questione di fiducia;
nel corso dell'esame alla Camera dei deputati in più occasioni è stato chiesto il testo della decisione della Commissione europea e il Presidente della stessa Camera, il 30 settembre e il 20 ottobre 2021, ha inoltrato la richiesta al Ministro per i rapporti con il parlamento. Questa stessa nota è stata trasmessa al Ministero dell'economia e delle finanze che assicurava la trasmissione dell'atto richiamato "non appena ultimata la complessa procedura prevista per la sua pubblicazione a livello europeo";
ai sensi dell'articolo 14, comma 3, della legge n. 234 del 2012, quando una decisione in materia di aiuti di Stato o una procedura d'infrazione avviata nei confronti dell'Italia è posta alla base di un disegno di legge d'iniziativa governativa, di un decreto-legge o di uno schema di decreto legislativo sottoposto a parere parlamentare, nonché in ogni altro caso, su richiesta di una delle due Camere, il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro per gli affari europei comunica alle Camere le informazioni o i documenti relativi a tali atti. Il comma 5 del medesimo articolo, prevede che il Governo possa raccomandare l'uso riservato delle informazioni e dei documenti trasmessi;
alle predette disposizioni è stata data applicazione, sin dalla entrata in vigore della legge n. 234 del 2012, con riferimento alle procedure di infrazione oggetto di disposizioni contenute nei disegni di legge europea o di delegazione europea, attraverso la loro sistematica trasmissione alle commissioni parlamentari competenti da parte del Ministro o Sottosegretari per gli affari europei. Con le medesime modalità, le Commissioni competenti hanno richiesto e ottenuto la trasmissione di procedure di infrazione poste alla base di ulteriori progetti di legge o schemi del Governo. Nei casi in cui il Governo ha raccomandato l'uso riservato dei documenti così trasmessi, ne è stata consentita la visione ai componenti delle commissioni competenti presso le relative segreterie senza poterne ottenere copie;
il Parlamento ha dovuto deliberare in assenza della formalizzazione e trasmissione della decisione della Commissione europea,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza del contenuto della decisione della Commissione europea, nel caso in cui questa sia stata formalizzata, e se intenda trasmetterla al Parlamento.