Atto n. 4-06328

Pubblicato il 30 novembre 2021, nella seduta n. 383

ROJC , CERNO , CIRINNA' , FEDELI , BOLDRINI , MARILOTTI , ROSSOMANDO , ASTORRE , GIACOBBE , FERRAZZI - Ai Ministri per le pari opportunità e la famiglia e dell'interno. -

Premesso che:

la maggioranza a guida Lega che governa il Comune di Udine ha presentato in Consiglio, nella seduta di lunedì 22 novembre 2021, una modifica dell'art. 9 dello Statuto comunale che definisce i diritti della famiglia e ha contestualmente respinto un emendamento dell'opposizione che chiedeva il ripristino della dicitura ancora vigente;

il voto finale è previsto nella seduta di lunedì 29 novembre;

se approvata, la modifica cambierebbe, in modo sostanziale, lo status della famiglia, che attualmente così recita: "Il Comune riconosce i diritti della famiglia nella comunità predisponendo, nell'ambito delle proprie attribuzioni, strumenti idonei ad agevolarne la tutela giuridica e sociale";

l'art. 9, modificato, prevede invece che: "Il Comune riconosce tutela e promuove la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio garantendo, nell'ambito delle proprie attribuzioni, strumenti idonei ad agevolarne la tutela giuridica e sociale";

"Inutile, grave e discriminatoria" ha definito la modifica l'ex sindaco Furio Honsell, mentre il presidente di Arcigay Friuli, Luca Vida, al "Messaggero Veneto" si è detto "sconcertato";

recentemente, anche il Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, attraverso una lettera alle istituzioni europee, ha sostenuto che "l'odio, l'intolleranza e la discriminazione non hanno posto nella nostra Unione. Ecco perché, oggi e ogni giorno, sosteniamo la diversità e l'uguaglianza Lgbt in modo che le nostre generazioni future possano crescere in un'Europa di uguaglianza e rispetto";

secondo gli interroganti, da un lato vi sarebbe un palese travisamento dell'esercizio della potestà statuaria, introducendo meccanismi discriminatori in ordine ai criteri di accesso ai servizi pubblici, per esempio nei confronti di nuclei familiari monoparentali o semplicemente nuclei familiari con separati o divorziati, e, dall'altro, la nuova formulazione dello Statuto si porrebbe in palese contrasto con i principi di valorizzazione delle formazioni sociali e di eguaglianza formale e sostanziale fissati negli articoli 2 e 3 della Costituzione, che hanno portato alla legislazione recente, da intendersi quali norme di principio, in materia di riconoscimento delle convivenze di fatto e alle unioni tra persone dello stesso sesso,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di tale decisione e se non ritenga che il nuovo Statuto che il Comune di Udine si accinge ad approvare sia lesivo dei principi su cui si basa l'architettura europea, con cui si afferma che la famiglia non è fondata solo sul matrimonio di un uomo e di una donna, ma è costituita da persone che si amano e si rispettano, qualunque sia il loro sesso e provenienza. E, qualora ravveda tale discriminazione, cosa intenda fare per rimuoverla.