Pubblicato il 9 novembre 2021, nella seduta n. 376
CALANDRINI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
secondo la relazione speciale della Corte dei conti europea 17/2021, dal titolo «La cooperazione dell'UE con i paesi terzi in materia di riammissione: azioni pertinenti hanno prodotto risultati limitati», ogni anno, dal 2008, circa mezzo milione di cittadini non europei ricevono un'ingiunzione di lasciare il territorio dell'Unione europea, perché vi sono entrati o vi soggiornano senza autorizzazione;
tuttavia, meno di uno su cinque di tali cittadini è ritornato effettivamente al Paese d'origine, e questo si può imputare anche alla difficoltà di collaborazione con questi Stati;
l'Unione europea ha concluso 18 accordi di riammissione giuridicamente vincolanti e ha aperto formalmente i negoziati con altri sei Paesi, negoziando inoltre anche altri 6 accordi non vincolanti per rimpatri e riammissioni;
ciò nonostante, i risultati ottenuti sono stati modesti e l'attuale sistema messo in atto dall'Unione europea per i rimpatri presenta inefficienze che, a parere dell'interrogante, tendono ad incoraggiare l'immigrazione illegale;
nell'ambito dell'afflusso di cittadini extracomunitari sul territorio italiano per via terrestre ovvero più spesso marina, si registra una cospicua quota di arrivi di cittadini della Repubblica del Pakistan;
è pacifico che si tratti di uno Stato privo di conflitti da cui discende che i relativi cittadini che giungono in Italia in stato di clandestinità non detengono titolo alcuno al fine dello status di rifugiato o beneficiario di altre forme di protezione internazionale e devono ritenersi meri migranti;
risulta all'interrogante che lo Stato italiano e la Repubblica del Pakistan abbiano da tempo siglato un accordo per il rimpatrio dei relativi cittadini irregolari giunti nel nostro Paese;
considerato che sussiste un interesse generalizzato a conoscere le modalità d'implementazione del sopracitato accordo diplomatico con particolare attenzione al numero di migranti irregolari effettivamente rimpatriati nell'ultimo quinquennio nonché a conoscere le modalità e le condizioni per attuare tali rimpatri verso il Pakistan,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga di assumere urgenti iniziative in merito ai fatti richiamati;
quale sia lo stato di implementazione dell'accordo con la Repubblica del Pakistan per il rimpatrio dei relativi cittadini irregolari giunti in Italia con particolare attenzione al numero di migranti irregolari effettivamente rimpatriati nell'arco dell'ultimo quinquennio, nonché le modalità e le condizioni per il rimpatrio che il suddetto accordo prevede.