Pubblicato il 6 ottobre 2021, nella seduta n. 365
PAROLI - Ai Ministri delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e della transizione ecologica. -
Premesso che:
il settore dei trasporti rappresenta la seconda principale fonte di emissioni di anidride carbonica dopo la generazione di elettricità e riscaldamento, pari al 25 per cento delle emissioni globali e rappresenta anche uno degli ambiti in cui la decarbonizzazione pone più sfide, a causa della sua capillarità e dei vantaggi derivanti dall'uso dei combustibili fossili in termini di densità energetica e facilità di stoccaggio e trasporto; le difficoltà del processo di decarbonizzazione variano a seconda dei sottosettori, rendendo la sfida ancora più complessa nel processo decisionale;
le strategie di riduzione delle emissioni attualmente sono concentrate sull'efficientamento dei veicoli e dei sistemi e sui cambiamenti delle modalità di trasporto ed elettrificazione; in particolare quest'ultima si sta rivelando relativamente semplice per i veicoli più piccoli che percorrono tragitti brevi e non trasportano carichi pesanti; ciononostante, per realizzare percorsi di decarbonizzazione che investano l'intero comparto dei trasporti, occorre promuovere una vera transizione verso i combustibili a basse emissioni di carbonio e la diffusione delle necessarie infrastrutture per sostenere l'innovazione su larga scala;
lo sviluppo della tecnologia ad idrogeno e delle celle a combustibile, in tale contesto, costituisce indubbiamente un'importante quanto decisiva soluzione energetica non inquinante, che fa sperare in termini positivi in un futuro migliore e rappresenta al contempo una straordinaria iniziativa, che si prefigge l'obiettivo di accelerare la penetrazione nel mercato di tali nuove tecnologie;
l'idrogeno costituisce infatti un vettore energetico flessibile, con potenziali applicazioni in tutti i settori dell'energia, trattandosi di uno dei pochi vettori energetici potenzialmente a zero emissioni, insieme all'elettricità e ai biocarburanti avanzati;
tale vettore risulta altresì promettente nelle applicazioni della mobilità sostenibile, sia che si tratti di veicoli elettrici a celle combustibili (FCEV) come autovetture, camion e treni sia come materia prima per i carburanti sintetici per navi e aerei; in tale ambito, le celle combustibili trasformano carburanti ricchi di idrogeno in elettricità attraverso una reazione chimica; i veicoli elettrici FCEV utilizzano una cella combustibile, anziché una batteria, per alimentare il motore elettrico, sono quasi completamente silenziosi e non producono gas di scarico;
i veicoli a idrogeno offrono vantaggi essenziali, quali tempi di rifornimento più brevi, maggiore autonomia con un pieno e un'impronta ecologica molto inferiore rispetto ai tradizionali veicoli elettrici con batterie al litio; tuttavia, i maggiori costi fissi e la carenza di infrastrutture abilitanti rappresentano le sfide principali che devono essere affrontate attraverso adeguati sostegno politico, innovazione tecnologia e investimenti;
le misure contenute all'interno del piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato nel recente passato dal Parlamento (finalizzate a modernizzare il sistema Paese in una prospettiva post emergenziale legata agli effetti della pandemia), contengono significative misure in materia di energia sostenibile alternativa legata all'idrogeno, con particolare riferimento al settore dei trasporti, sia stradale che ferroviario e marittimo; ciononostante richiedono di essere affiancate da ulteriori interventi, in grado di consentire una transizione energetica efficiente e rigorosa, mettendo le basi per un forte stimolo all'economia e all'occupazione per i prossimi anni a venire, nel settore della mobilità italiana,
si chiede di sapere:
quali valutazioni di competenza i Ministri in indirizzo intendano esprimere con riferimento a quanto esposto;
se non convengano che sia opportuno e necessario integrare gli interventi già previsti all'interno del PNRR con ulteriori misure in favore della mobilità sostenibile ad idrogeno, volte a: a) prevedere piani operativi di sviluppo dell'infrastruttura di rifornimento di idrogeno, con assegnazione delle risorse necessarie; b) coinvolgere i centri di competenza e le università in sinergia, con la collaborazione delle aziende del settore automotive, dei trasporti e della logistica; c) definire un quadro legislativo e regolatorio più snello e semplice in grado di garantire un'armonizzazione delle norme e degli standard, in linea con gli altri Paesi europei; d) introdurre un piano di incentivi e defiscalizzazioni che favorisca nell'ottica della neutralità tecnologica la promozione e l'immissione sul mercato dell'idrogeno; e) rafforzare la ricerca e lo sviluppo nelle aree più innovative, nell'ambito della mobilità sostenibile legata all'idrogeno; f) incrementare gli interventi anche con l'introduzione di misure agevolative fiscali, volte a potenziare le stazioni ad idrogeno lungo l'asse stradale e autostradale nazionale, incluso quello ferroviario e marittimo, nel rispetto degli standard di massima sicurezza per le procedure di approvazione dei progetti su fonti rinnovabili.