Pubblicato il 22 settembre 2021, nella seduta n. 362
CORTI - Al Ministro della transizione ecologica. -
Premesso che:
da anni il torrente Cogorno nel comune di Pavullo del Frignano (Modena), corpo idrico recettore degli scarichi del depuratore dell'abitato di Pavullo, è interessato da anomali sversamenti di reflui confluenti poi nel torrente Rossenna nel territorio comunale di Polinago;
sono infatti numerose le segnalazioni pervenute in questi ultimi anni dai residenti, lamentando il passaggio di notevoli portate caratterizzate da inconfondibile fetore fognario, la presenza di schiume anomale nel corso d'acqua, residui di depositi maleodoranti sul fondo a seguito del passaggio delle piene;
il fattore scatenante, qualora non riconducibile a sversamenti di liquame zootecnico, è stato identificato nel depuratore dei reflui urbani dell'abitato di Pavullo che a seguito di malfunzionamenti, guasti oppure a tergo di particolari eventi di pioggia, scarica reflui misti non adeguatamente trattati;
nella revisione del piano degli investimenti di Atersir del 2012 (approvato il 30 maggio 2012), con prima proposta per gli anni 2013-2014, si pianificava un intervento di "adeguamento del depuratore centrale di Pavullo" con importo e tempi da definire;
nel piano degli interventi di adeguamento del sistema idrico integrato del 2014, tale intervento di adeguamento è meglio specificato nella necessità di un "raddoppio del depuratore di Pavullo" per un importo di 2.150.000 euro. La conferma dell'intervento compare nella programmazione fino all'annualità 2015 per un importo progettuale definito di 2.150.000 euro;
tuttavia, a partire dal piano del 2016 l'intervento programmato al depuratore è stato eliminato dall'elenco;
a seguito dell'ennesimo e pesante sversamento segnalato da svariati cittadini dell'abitato di Gombola di Polinago in data 9 maggio 2020, verificatosi in giornata di calma pluviometrica, si apprende a mezzo stampa l'intenzione da parte di Hera di proporre un intervento sulla rete di drenaggio urbano dell'abitato di Pavullo che vada ad alleggerire la portata di acque meteoriche al depuratore, precisando che il depuratore è adeguato a ricevere la quantità e la qualità degli scarichi fognari prodotti negli agglomerati urbani serviti;
il decreto legislativo n. 152 del 2006 stabilisce i limiti analitici da rispettare per gli scarichi e impone il raggiungimento dell'obiettivo di qualità ambientale al livello di "buono" nel 2015; in tema di tutela delle acque dall'inquinamento, il testo unico dell'ambiente all'art. 73, comma 1, definisce altresì i seguenti obiettivi prioritari: mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, e la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate;
la qualità delle acque superficiali del torrente Cogorno ha registrato una qualità biologica in via di peggioramento, passando da uno stato ecologico "buono" a "non buono" nell'ultimo report ARPAE disponibile e relativo al triennio 2014-2016. La qualità dell'ambiente locale, soprattutto in zone di rilievo paesaggistico, naturalistico ed ecosistemico come i corsi d'acqua, unita alla salubrità dei luoghi in contesti interessati da insediamenti abitativi, sono obiettivi preponderanti oltre che giuridicamente imprescindibili;
l'interrogante ritiene che sarebbe necessario compiere le verifiche sulla correttezza della realizzazione e dell'avviamento del progetto da parte di tutti gli enti interessati, nonché sul rispetto della disciplina degli scarichi, che costituisce una delle componenti principali della normativa per la tutela delle acque dall'inquinamento (decreto legislativo n. 152 del 2006),
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di adottare opportune iniziative, per quanto di competenza, al fine di tutelare sia la qualità ambientale ed ecosistemica delle aree naturali coinvolte nel progetto sia gli agglomerati abitati attraversati dai corsi d'acqua citati, anche verificando se sussistano i presupposti per costituire un tavolo ad hoc presso il Ministero della transizione ecologica.