Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08238

Atto n. 4-08238

Pubblicato il 1 marzo 2005
Seduta n. 751

DONATI. - Ai Ministri per i beni e le attività culturali, dell'ambiente e per la tutela del territorio e delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

nel 1992 veniva siglato l’accordo per la realizzazione della “variante di valico” tra Bologna e Firenze. A detto accordo partecipavano le amministrazioni locali, regionali, il Governo ed anche la Società Autostrade (oggi “Autostrade per l’Italia S.p.A.”);

attualmente i lavori di esecuzione dell’opera sono in corso per lotti. Risulta che “Autostrade per l’Italia” abbia profondamente cambiato i progetti dei singoli lotti previsti dall’accordo del 1992, apportando sensibili modifiche peggiorative sia per la tutela ambientale sia per il rispetto delle esigenze delle comunità interessate dal percorso;

si segnalano in particolare le seguenti modifiche:

presentazione di nuovi progetti per i lotti non ancora appaltati nei quali vi sono variazioni di percorso ed aumento del numero di siti sensibili interessati (torrente Setta in primis), con l’evidente tentativo di ottenere risparmi notevoli sul costo di costruzione dell’opera a discapito del territorio e dei suoi abitanti;

modifica della viabilità di cantiere, sia in sede di nuova progettazione sia in corso d’opera nei lotti già appaltati, con ripetuti ricorsi a piste nei fondovalle a ridosso del tracciato ed addirittura nell’alveo dei torrenti;

modifica delle località di insediamento dei campi base e dei cantieri (per alcuni dei quali le amministrazioni locali avevano già da tempo approntato le strutture necessarie per l’ubicazione, seguendo l’accordo del 1992, come ad esempio “Campo Canova” nel Comune di San Benedetto Val di Sambro);

modifica dei sistemi di ventilazione della galleria di base (lotto 9) della lunghezza di 8750 metri con fuoriuscita degli agenti inquinanti direttamente agli imbocchi dei tunnel, ovvero alla base delle vallate attraversate, invece della prevista aspirazione verticale sulla sommità del crinale e relativo impianto filtrante;

queste modifiche sono state avallate dall’“Osservatorio socio-economico della variante di valico”, nonostante le ripetute segnalazioni e osservazioni presentate dalle amministrazioni locali e dagli abitanti della zona;

in seguito alla presenza dei cantieri e delle relative piste, la viabilità locale ha subito ripercussioni che provocano disagi ai residenti;

le modifiche ai lotti 5, 6 e 7 hanno evitato le zone di “frane di importanza rilevante” presenti. Attualmente questi lotti interessano aree diverse per le quali non è ancora stato presentato alcuno studio, così come rimane non specificato come saranno spesi i 200 milioni di euro previsti per gli interventi di sistemazione dei movimenti franosi e per le altre opere del Progetto di restauro e valorizzazione ambientale dell’accordo del 1992;

dopo che dal 1983 si sono ripetute in zona le più svariate e costosissime indagini geologiche, la società “Autostrade per l’Italia S.p.A.” ora adduce la necessità di modificare i progetti per inattesi problemi idrogeologici, che in realtà erano già noti prima del 1992 e che non furono ritenuti come impedimenti alla realizzazione dell’opera,

si chiede di sapere:

se secondo il Ministro dell’ambiente e per la tutela del territorio e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti corrisponda al vero quanto sopra descritto;

se il Ministro dell’ambiente e per la tutela del territorio non ritenga indispensabile ed urgente intervenire presso l’Anas affinché, in ottemperanza del suo ruolo di controllore della società “Autostrade per l’Italia S.p.A.”, sia imposto il rispetto di tutti i precedenti accordi, in particolare quelli che prevedevano la concertazione con le popolazioni interessate attraverso la realizzazione della valutazione di impatto ambientale per i nuovi progetti sostitutivi di quelli previsti nell’accordo del 1992 presentati da “Autostrade per l’Italia S.p.A.”;

se e quali azioni intenda intraprendere il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per ripristinare il rispetto dei patti e degli accordi stipulati nel 1992 e per consentire che l’organo di controllo (Osservatorio socio-economico della variante di valico) eserciti realmente le funzioni a cui è deputato;

se il Ministro dell’ambiente e per la tutela del territorio e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti siano in possesso di informazioni su come saranno spesi i 200 milioni di euro disponibili per gli interventi di sistemazione dei movimenti franosi e per le altre opere del Progetto di restauro e valorizzazione ambientale previsto dall’accordo del 1992;

quali siano, secondo le informazioni del Ministro dell’ambiente e per la tutela del territorio, i risultati del monitoraggio delle falde presenti (previsto prima, durante e dopo l’esecuzione dell’opera) finora effettuati in virtù del nuovo Piano di tutela delle acque della Regione Emilia-Romagna che tutela i siti sensibili, con particolare riferimento agli approvvigionamenti idrici ad uso potabile, quali il torrente Setta, dal quale viene captata l’acqua per l’acquedotto di Bologna nel territorio del Comune di Sasso Marconi;

se il Ministro dell’ambiente e per la tutela del territorio e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non ritengano di intervenire, attraverso la vigilanza dell’Anas, per evitare che la società “Autostrade per l’Italia” anteponga proprie esigenze di risparmio economico a scapito delle comunità locali e delle loro risorse naturali, che sono patrimonio non rinnovabile dell’Appennino Tosco-Emiliano e di tutto il territorio del paese.