Atto n. 3-02653 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 24 giugno 2021, nella seduta n. 341

VERDUCCI , BITI , LAUS , FEDELI , ASTORRE , BOLDRINI , CERNO , CIRINNA' , D'ALFONSO , D'ARIENZO , FERRAZZI , GIACOBBE , MANCA , PITTELLA , ROJC , ROSSOMANDO , STEFANO , TARICCO - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

è in corso da diversi mesi lo stato di agitazione manifestato dalle organizzazioni sindacali del personale della Melania Italia S.p.A., azienda specializzata nella produzione di scarpe da bambino, con sede a Magliano di Tenna, in provincia di Fermo;

da quanto dichiarato dalle organizzazioni sindacali, l'azienda è stata rilevata lo scorso ottobre 2020 dalla "F&C Gruppo imprenditoriale d'investimenti" e "D'Amico Group Holding & Company" e il prossimo 27 giugno scadrà la cassa integrazione per il personale;

lo stato di agitazione è stato motivato a causa della mancata retribuzione delle mensilità di dicembre e tredicesima 2020 e dei mesi di febbraio, marzo e aprile 2021, e per ulteriori inadempienze dell'azienda, ovvero: la mancata regolarizzazione dei fondi previdenziali e sanitari; l'assenza di figure certe per la gestione delle relazioni industriali; il mancato confronto per la tenuta dei livelli occupazionali; le criticità nella gestione del pagamento CIG-Cov-Sars 2; il mancato rispetto degli obblighi contrattuali;

a ciò si aggiunga che, da quanto si apprende dalla stampa, la nuova proprietà non avrebbe ancora presentato un piano industriale, che tenga conto degli obiettivi di produzione, dell'operatività di mercato, dei livelli occupazionali;

considerato che:

nei mesi precedenti, all'interno del distretto calzaturiero del fermano-maceratese, si sono verificati gravi e analoghi movimenti di cessione aziendale nei confronti di società, che non presentavano piani industriali, né prima, né successivamente alle acquisizioni;

in particolare, la cessione dell'azienda "Toolk" di Monte Urano ad una società con sede nel Delawere, negli Stati Uniti, e gli avvisi di licenziamento sono avvenuti senza il preventivo preavviso dovuto alle organizzazioni sindacali, così come previsto dalla legge 23 luglio 1991, n. 223, compromettendo tra l'altro le richieste per la cassa integrazione per i lavoratori;

situazione ben più grave è quella relativa alla compravendita della "Bottoni & Moda" di Porto Sant'Elpidio, per la quale, in seguito a un atto di esposto alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, avanzato dalle organizzazioni CGIL, CISL e UIL e all'apertura delle indagini, come riportato da diversi organi di stampa, sono scattate nove misure cautelari per accuse che vanno dall'associazione a delinquere alla bancarotta fraudolenta, fino a riciclaggio, autoriciclaggio e a reati fiscali di vario genere;

considerato inoltre che:

il Ministero dello sviluppo economico, l'Agenzia nazionale politiche attive lavoro, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, la Regione Marche, le Province di Macerata e di Fermo, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. - Invitalia, hanno sottoscritto in data 22 luglio 2020 un Accordo di Programma per la salvaguardia dei livelli occupazionali e il sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale nel territorio dell'area di crisi industriale complessa del Distretto delle pelli-calzature fermano-maceratese, come riconosciuta dal decreto ministeriale del 12 dicembre 2018 e ricomprendente i quarantadue comuni appartenenti ai Sistemi locali del lavoro di Fermo, Montegiorgio, Montegranaro, Porto Sant'Elpidio e Civitanova Marche, e i comuni di Tolentino e Corridonia;

l'acquisizione di imprese manifatturiere del distretto calzaturiero da parte di società che non hanno presentato un piano industriale e operativo rischia di diventare una pratica non più isolata, mettendo in gravi difficoltà lavoratori, fornitori e intero indotto, ovvero l'economia di scala di un territorio che custodisce il know how della produzione della calzatura Made in Italy, famosa in tutto il mondo, e dunque nevralgico per l'intero settore del manifatturiero legato alla moda,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo intendano convocare le aziende, le organizzazioni sindacali e tutte le parti sociali e gli enti locali coinvolti, e se ritengano opportuno promuovere un tavolo nazionale per il settore calzaturiero, al fine di coadiuvare il tessuto economico e sociale nel percorso di rilancio e innovazione, connesso anche al Programma relativo all'area di crisi industriale complessa;

quali iniziative normative e commerciali intenda, in ogni caso, assumere il Governo per contrastare il fenomeno delle delocalizzazioni e delle compravendite attraverso il meccanismo cosiddetto delle "scatole cinesi".