Atto n. 3-02581 (in Commissione)

Pubblicato il 8 giugno 2021, nella seduta n. 333
Svolto nella seduta n. 188 della 10ª Commissione (03/11/2021)

DE BERTOLDI - Al Ministro dello sviluppo economico. -

Premesso che:

secondo quanto risulta da un articolo pubblicato dal quotidiano online "economyup", dopo soltanto un anno dalla costituzione della fondazione EneaTech (sottoposta alla vigilanza del Ministero in indirizzo) prevista dall'articolo 42, comma 5 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto decreto-Rilancio), lo stesso Dicastero ha deciso di cambiare la mission, nei riguardi di uno dei pilastri attualmente più importanti dello sviluppo delle startup e delle PMI innovative, stabilendo attraverso l'articolo 31, comma 6 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 (cosiddetto decreto-Sostegni bis), che la EneaTech si chiamerà Enea Biomedical Tech;

il repentino cambio del nominativo e delle funzioni inizialmente previste della fondazione, rileva il citato articolo, sta destando evidente sconcerto e preoccupazione tra le aziende del comparto interessato, in relazione all'avvenuta sospensione di oltre mille domande già effettuate, negli ultimi sei mesi, dopo i diversi contatti già avviati dalle start-up con la stessa fondazione, come peraltro denunciato dal presidente di InnovUp, il quale ha sostenuto che EneaTech aveva generato inizialmente grandi aspettative nell'ecosistema italiano dell'innovazione e delle startup, attraverso il sostegno del trasferimento tecnologico e della capacità di trasformare in impresa innovativa i risultati della ricerca e degli investimenti nel deep tech;

lo stesso presidente di InnovaUp ha altresì aggiunto che, attraverso il Fondo nazionale innovazione (nome comune per Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital) si sarebbe potuto dare quella spinta finanziaria necessaria, che finora è mancata per recuperare il cronico ritardo dell'Italia nei confronti di altri Paesi europei;

l'articolo richiamato evidenzia, inoltre, come risulti incerta e ambigua la stessa finalità attribuita per la nuova Enea Biomedical Tech e contenuta nel citato articolo 31 del decreto Sostegni bis, considerato che lo stesso articolo dispone in materia di ricerca e sviluppo di vaccini e farmaci (le cui disposizioni appaiono pertanto in controtendenza rispetto agli interventi in ambito di trasferimento tecnologico e per il sostegno all'innovazione) lasciando intendere, pertanto, che la decisione normativa sia stata determinata dalla volontà del legislatore di reperire le risorse finanziarie necessarie per sviluppare un vaccino per contrastare il virus da COVID-19 (a seguito delle note difficoltà determinate dal vaccino italiano Reithera, che hanno evidenziato ancora una volta le enormi complessità burocratiche che caratterizzano negativamente il sistema-Paese);

la vicenda, a giudizio dell'interrogante, desta sconcerto e preoccupazione e conferma la scarsa serietà delle autorità coinvolte, in relazione sia al cambiamento della ragione sociale della EneaTech, avvenuto in tempi così rapidi, da destare legittime perplessità sulle effettive decisioni di modificare la mission societaria verso una non chiara finalità legata al finanziamento della ricerca di vaccini, che soprattutto nei confronti dei tanti imprenditori delle start up, i quali nel corso dei mesi precedenti avevano già inviato domande e richieste d'informazioni in merito ai finanziamenti previsti per sviluppare tecnologie strategiche per il Paese e che invece (come esposto) hanno ricevuto la comunicazione della sospensione delle domande a seguito della trasformazione dell'operatività della fondazione EneaTech,

si chiede di sapere:

quali valutazioni il Ministro in indirizzo intenda esprimere, nell'ambito delle proprie competenze, in relazione a quanto esposto;

se intenda confermare il contenuto dell'articolo richiamato, nella parte in cui si evidenzia che i motivi della rapida decisione di modificare la mission della EneaTech, nonché la trasformazione in Enea Biomedical Tech, siano connessi alla volontà di destinare i finanziamenti previsti (peraltro non ancora utilizzati, pari a 500 milioni di euro) per l'attività di ricerca e di sviluppo per farmaci innovativi, inclusi i vaccini;

in caso affermativo, se non convenga che tale decisione sia in realtà scarsamente corretta e penalizzante nei riguardi di centinaia di imprese start-up, le quali nel corso dei mesi precedenti avevano già fatto richiesta per usufruire dei finanziamenti previsti per finalità differenti e connesse al trasferimento tecnologico e che invece, rischiano, con ogni probabilità di non ricevere più nessun supporto economico;

quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere, al fine di porre rimedio ad una vicenda, a parere dell'interrogante, evidentemente grottesca e inaccettabile, considerate le implicazioni che ne derivano, che descrivono un'immagine di sfiducia delle istituzioni nei riguardi del sistema economico e produttivo del Paese.