Atto n. 4-05436

Pubblicato il 12 maggio 2021, nella seduta n. 325

RENZI , NENCINI , FARAONE - Al Ministro dell'università e della ricerca. -

Premesso che il 30 aprile 1993, dinnanzi all'abitazione privata dell'ex Presidente del Consiglio dei ministri, Bettino Craxi, ebbe luogo una delle scene più cruente della storia della Repubblica, che segnò simbolicamente la sua fine, un'aggressione pubblica ai suoi danni riconosciuta come il famoso gesto del "lancio delle monetine";

considerato che:

l'aggressione fu il frutto di una convergenza fra militanti di sinistra comunista e di destra. Da notare che tra gli aggressori era presente tale Piero Vereni che ebbe, anni dopo, a rivendicare la propria appartenenza al gruppo di facinorosi "urlavo anche io a Craxi di andare a farsi f... e che era finita per sempre con il t... che si era costruito intorno, vorrei prendermi brevemente la briga di argomentare per la tesi opposta: abbiamo fatto bene, dovevamo fare quel che abbiamo fatto, le monetine sono state evidentemente troppo poche, e gli insulti pure. Dovevamo fare di più";

ed inoltre: "Quella sera, per parlare spiccio, stavamo facendo fuori il re, e in questo non c'è nulla di male o di sbagliato. Ma vorrei andare oltre e mi chiedo: cosa sarebbe successo se ci fossimo veramente impossessati del corpo di Bettino? Se lo avessimo fatto a pezzi sul serio, se l'avessimo magari mangiato a brani (era grande e grosso, ce n'era per tutti)? Io dico che alcuni di noi sarebbero morti negli scontri, altri andati in galera, ergastolani, ma il paese ne avrebbe beneficiato: avremmo dichiarato, scrivendolo sul corpo del potere, l'irrevocabilità di quello che stava succedendo. Mani Pulite (se avete meno di vent'anni e leggete, credetemi) non fu quel Terrore che stanno spacciando, non fu un'invenzione dei giudici comunisti. Fu il tentativo di una nazione di riprendere controllo di sé dopo 45 anni di bipolarismo";

e proseguiva infine sostenendo che: "l'uccisione rituale del sovrano è una pratica comune a tutte le culture, di tutti i tempi. Anche se è vero che gli antropologi - da sempre in caccia di stranezze - ne hanno raccolte innumerevoli testimonianze nell'altrove spaziale o temporale, non fatevi infinocchiare: dalla presa della Bastiglia a Piazzale Loreto, la nostra Modernità occidentale e razionale è piena zeppa di atti "efferati" di rivolta contro il corpo del potere, e non parlo di corpo metaforico, ma proprio del corpaccione villoso, adiposo, untuoso di colui che dice di essere il potere. Non c'entra nulla l'irrazionalità, la mistica, la religione o la folla in quanto belva incontrollabile: è una pura sequenza dialettica per cui il mutamento può e deve derivare esclusivamente dall'abominio della stasi";

il suddetto Vereni attualmente siede in cattedra presso l'università di "Tor Vergata", a Roma, dove tiene un corso da professore associato in materia di antropologia,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ravveda l'opportunità di mantenere un soggetto, ad avviso degli interroganti visibilmente facinoroso e dal comportamento socialmente pericoloso, all'interno dell'ateneo citato in una posizione di responsabilità educativa, tale da pregiudicare l'orientamento degli studenti per la sua conclamata inclinazione violenta e per la sua condotta personale, della quale non se ne è colto il pentimento, tranne nel momento in cui i suoi scritti sono tornati alla luce dopo la pubblicazione di un libro che riepiloga gli incresciosi fatti dell'epoca.