Atto n. 4-05376

Pubblicato il 29 aprile 2021, nella seduta n. 322

VANIN , FERRARA , CROATTI , PRESUTTO , TRENTACOSTE , GIROTTO , PAVANELLI - Ai Ministri delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, della transizione ecologica e della salute. -

Premesso che:

la tangenziale di Mestre (Venezia), che comprende il tratto stradale classificato come autostrada A 57, è affidata in gestione da parte di ANAS alle concessionarie CAV, per i due terzi dal casello di Villabona all'uscita per il Terraglio, e Autovie Venete S.p.A., per il restante tratto;

nel 2012 è stato pubblicato lo studio epidemiologico condotto tra il 2002 e il 2009 da Università degli Studi di Padova e Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPAV), su incarico del Comune di Venezia, per misurare le ricadute sulla salute dell'inquinamento da traffico e da rumore riconducibili alla tangenziale di Mestre;

tale indagine ha rilevato un incremento del 10 per cento di cardiopatie ischemiche e di bronchite cronica sulla media cittadina tra i circa 5.000 abitanti nei pressi della tangenziale: questi dati corrispondono a 300 malati in eccesso;

le centraline ARPAV continuano a restituire dati allarmanti sulla qualità dell'aria della zona;

nel maggio del 2018 il Co.c.i.t., Comitato che dal 2002 combatte per contrastare l'emergenza ambientale e sanitaria, che affligge le popolazioni residenti in prossimità della tangenziale, nonché l'inattività di tutte le amministrazioni coinvolte, ha presentato presso la competente Procura della Repubblica un esposto per l'ipotesi di delitto ambientale colposo e disastro innominato;

considerato che:

è necessario e doveroso riavviare e riaggiornare la ricerca epidemiologica, dato che l'apertura del cosiddetto "Passante di Mestre" nel 2008 ha ridotto solo in parte il traffico nella tangenziale, mentre, secondo i dati comunicati da CAV, circolano attualmente in media 90.000 mezzi al giorno; complessivamente, quindi, le attuali condizioni di traffico dell'infrastruttura sono tali da non poter escludere che la popolazione sia ancora esposta ad un eccesso di rischio;

le attuali barriere sono vetuste, non manutentate da anni da parte dei concessionari e quindi non più adeguate a svolgere gli effetti mitigatori ambientali sperati;

nessuna politica ambientale concreta è stata avviata dai concessionari: in particolare non è stata avviata o completata la cosiddetta "Tangenziale Verde", ossia l'opera compensativa prevista in fase di progettazione e finanziata con risorse pubbliche;

vi è l'urgenza di intervenire anche in ordine al controllo dei limiti di velocità al fine di contenere le emissioni nocive e l'inquinamento acustico;

rilevato che:

la tangenziale di Mestre e le opere ad essa collegate (Passante di Mestre), dato l'ingente traffico di veicoli che le interessa, necessitano di una immediata attività volta a realizzare interventi di mitigazione ambientale, nonché misure preventive per evitare il persistere del rischio sanitario;

è urgente verificare se le concessionarie che attualmente gestiscono il tratto stradale abbiano posto in essere le misure di tutela ambientale e di prevenzione della sicurezza stradale, onde scongiurare il progredire del rischio sanitario accertato con il suddetto rapporto epidemiologico;

è attualmente in fase di svolgimento una raccolta firme su una petizione indirizzata al sindaco di Venezia e al Presidente della Regione Veneto, perché le amministrazioni diano finalmente avvio alla progettazione e alla realizzazione della "Tangenziale Verde", come previsto anche dall'articolo 36 delle norme tecniche del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Venezia, che prevede espressamente l'ambito della Tangenziale Verde, al fine di perseguire come obiettivo il miglioramento e la mitigazione ambientale degli elementi infrastrutturali come la tangenziale,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto;

se nell'ambito delle rispettive competenze intendano adottare iniziative, anche di carattere normativo, al fine di trovare una soluzione alle problematiche sollevate;

se non ritengano di avviare le opportune verifiche presso i concessionari in merito ai fatti esposti, nonché chiedere di fornire puntuale riscontro rispetto alle attività poste in essere per risolvere i problemi legati all'inquinamento.