Atto n. 4-08145

Pubblicato il 15 febbraio 2005
Seduta n. 738

MALABARBA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

il susseguirsi di incidenti ferroviari in Italia nel corso degli ultimi anni ha provocato numerose vittime tra i passeggeri e tra i lavoratori delle ferrovie, in particolare fra i macchinisti;

sono almeno 127 i disastri avvenuti, e probabilmente il numero è in difetto: Grizzana, Cuneo, Coronella, Km 197 Caserta-Cassino, Chambave, Piacenza, Monzono, Lamezia, S. Severo, Castelbolognese, Crotone, Campeda, Trofarello, Savignano, Samoggia, Viserba, Orbetello, Chillalza, Trebisacce, Villa S. Giovanni, Pisa C.le, Reggio Sassuolo, Santhià, Mantova, Frattamaggiore, Bagnoli, Allerona, Vallo di Lucania, Vetrego, Cremona, Fidenza, Pisa, Cuneo, Fossano, Milano, Chiusi, Ciampino, Falciano, Siena, Badia al Pino, Caluso, Grizzana, Oggiano, Incoronata, Crovaldossola, Lambrugo (Nord Milano), Borgovercelli, Campobello Licata, Chiesti, Pescara, Chiasso, Livorno, Roma Aurelia, Magliana, Genova, S. Benedetto, Potenza, Città della Pieve, Contursi, Domodossola, Gallarate, Piedimonte, Quadrivio Zappata, Dormelletto, Pomezia, Sulmona, Acquaviva Montepulciano, Belgirate, Milano P.G., Grignano, Rubiera, Crema, Pomezia, Bologna S.R., Olcio al Serio, Cattolica, Cava Manara, Brescia (Nord Milano), Piacenza, Roma Casilina, La Spezia, Milano Certosa, Firenze Castello, S. Margherita Ligure, Milano, Capena, Chiosino, Piacenza, Berceto, Berceto, Solignano, Torino di Sangro, Bivio S. Lucia, Ospedaletto, Rubiera, Antignano, Colle Inarco, Terni, Chiasso, Rometta Marea, Piombino, Torrazza, S. Vito Chetino, Limone, Roma Tiburtina, Castelguelfo, Casalecchio Garibaldi, Saronno (Nord Milano), Livorno, Pisa S. Rossore, Civita Castellana, Sibari, Stresa, Lavino, Como, Serravalle Scrivia, Cuneo, Chiusi, Lagopesole di Avigliano, Palermo Orleans, Crevalcore;

52 sono i macchinisti rimasti uccisi negli incidenti, senza contare le centinaia di feriti e invalidi: Mario Nebiolo (Cuneo), Biagio Ferrari (Cuneo), Giacomino Degli Angeli (Coronella), Antonio Zizzi (Taranto), Gianfranco Briganti (Cassino - PL), Carmine Martello (Lamezia), Claudio Padalino (S. Severo), Domenico Iannetti (S. Severo), Angelo Giuffrè (Crotone), Salvatore Bruno (Crotone), Sorrenti (C.T., Crotone), Antonio Lo Foco (Barletta), Anzio Moretti (Firenze), Giovannino Cuscusa (Chirialza), Gianfranco Serra (Chirialza), Vito Chironna (Trebisacce), Giovanni Mischi (Mantova), Antonio Loni (Bagnoli), Mauro Guscelli (Caluso), Gabriele Giammatteo (Ciampino), Romano D'Antini (Ciampino), Tommaso Cucuzzoli (Ciampino), Giuliano Mori (Badia al Pino), Massimo Severi (C.T., Badia al Pino), Enrico Ugolini (Piedimonte), Luigi Romeo (Sulmona), Francesco Santonocito (Grignano), Gioacchino Guastamacchia (Grignano), Pasquale Sorbo (Piacenza), Lidio De Sanctis (Piacenza), Fabio Agostini (Solignano), Matteo Santilli (Solignano), Paolo Nigiotti (Solignano), Piero Rimonti (Solignano), Pietro Bertolucci (Solignano), Filippo Nocera (Paola), Ennio Mazzocchetti (Colle Isarco), Domenico Bianco (Colle Isarco), Carmine Senatore (Chiasso), Salvatore Fortunato (Chiasso), Saverio Nania (Rometta Marea), Francesco Palladino (S. Vito Cherino), Daniele Montenovo (C.T., Ancona), Giuseppe Bessone (Limone), Attilio Bandiera (Limone), A.P., 42 anni (Civita Castellana), A.F., 46 anni (C.T., Civita Castellana), Anna Matarrese (C.T., Cuneo), Paolo Cinti (C.T., Crevalcore), Ciro Cuccinello (Crevalcore), Equizio Abate (Crevalcore), Vincenzo De Biase (Crevalcore);

centinaia, inoltre, sono i disastri miracolosamente evitati, quando invece le Ferrovie dello Stato erano annoverate tra le ferrovie più sicure d'Europa; oggi la tendenza è quella di accreditare sempre più le responsabilità ai cosiddetti "errori umani", ma nulla si dice dei licenziamenti di coloro che denunciano la violazione delle norme sulla sicurezza e persino delle punizioni nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

le manutenzioni e lo stesso personale di esercizio vengono costantemente ridotti, mentre nuove tecnologie non vengono applicate; spesso le organizzazioni sindacali confederali sono al di sotto dei loro compiti e, in accordo con la direzione di Trenitalia, ignorano regole elementari di democrazia e partecipazione che sarebbero essenziali anche per il mantenimento della sicurezza ferroviaria;

cresce l'esasperazione dei passeggeri pendolari in gran parte del territorio nazionale, a causa dei ritardi e dei disservizi, frutto di incuria e di privilegio di altri ambiti (si veda l'alta velocità),

si chiede di sapere:

se rientri tra gli intendimenti del Ministro un intervento finalizzato ad ottenere il ritiro del licenziamento dei quattro ferrovieri che hanno denunciato alla trasmissione “Report” l'insicurezza e i disservizi ferroviari;

se non si ritenga che la tecnologia venga utilizzata a supporto del fattore umano e venga ridefinita l'organizzazione riguardante il personale di macchina (Vacma), viaggiante e di manutenzione;

posto che i ferrovieri sono una risorsa e non un costo, se non si ritenga opportuno -anche ai fini della tutela della sicurezza - non utilizzare personale precario, incredibilmente in uso anche tra i macchinisti;

se non si ritenga indispensabile riorganizzare tutto l'assetto inerente la sicurezza: controlli, schedari, sinergie tra le varie divisioni;

se non si ritenga che sia giunto il momento, a seguito del bilancio fallimentare dei processi di privatizzazione, di ritornare all'azienda unica pubblica e far rientrare in essa- riorganizzandoli- i lavori esternalizzati;

se non si ritenga altresì che sia da rivedere in termini di priorità la politica delle infrastrutture, privilegiando quelle che migliorano il sistema a rete e il trasporto dei pendolari, creando altresì una rete parallela per le merci;

se non si reputi che occorra elaborare un "codice del ferro” con atto legislativo, al fine di impedire manomissioni arbitrarie fatte da burocrati aziendali per ridurre i costi o per una pericolosa e falsa efficienza.