Pubblicato il 18 gennaio 2005
Seduta n. 722
MODICA, GUERZONI. - Ai Ministri per i beni e le attività culturali e per la funzione pubblica. -
Premesso che:
la dott.ssa Maria Augusta Morelli Timpanaro, dirigente di seconda fascia del Ministero per i beni e le attività culturali, è la direttrice dell'Archivio di Stato di Pisa e dovrebbe andare in pensione per raggiunti limiti di età il 1° marzo 2005;
la dott.ssa Morelli Timpanaro, in applicazione del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito dalla legge 27 luglio 2004, n. 186, articolo 1-quater, richiese al Ministero di appartenenza, in data 11 agosto 2004, il mantenimento in servizio fino al settantesimo anno di età e quindi fino al 14 febbraio 2008;
con decreto n. 106 in data 10 novembre 2004 del direttore della Direzione generale per gli affari generali, il bilancio, le risorse umane e la formazione, notificato direttamente all'interessata con lettera del 7 dicembre 2004, la richiesta della dott.ssa Morelli Timpanaro fu accolta limitatamente ad un periodo di sei mesi a decorrere dal 1° marzo 2005;
con decreto n. 194 in data 23 dicembre 2004 della medesima Direzione generale, mai notificato direttamente all'interessata, il sopraccitato decreto n. 106, in applicazione della circolare 5/2004 del Dipartimento della funzione pubblica, è stato revocato, e quindi è stato disposto che la dott.ssa Morelli Timpanaro sia collocata a riposo dal 1° marzo 2005;
la circolare n. 5/2004 del Dipartimento della funzione pubblica, al paragrafo 3, richiama la necessità che il mantenimento in servizio di personale ai sensi dell'articolo 1-quater della legge 186/04 sia coordinato con le nuove assunzioni autorizzate in deroga al blocco delle assunzioni per il 2004 stabilito dall'articolo 3 della legge 24 dicembre 2003, n. 350;
per il Ministero per i beni e le attività culturali, con decreto del Presidente della Repubblica 25 agosto 2004, sono state autorizzate deroghe per 39 assunzioni;
il sopracitato decreto n. 194 di revoca del mantenimento in servizio della dott.ssa Morelli Timpanaro riporta testualmente tra le premesse che tutte le 39 assunzioni "sono state determinate ed avviate, con conseguente costituzione di legittime aspettative nei confronti dei destinatari", e che pertanto non sussiste più disponibilità finanziaria per il mantenimento in servizio della dott.ssa Morelli Timpanaro;
considerato che:
l'Archivio di Stato di Pisa è particolarmente importante perché è ricchissimo di documenti su una città e un territorio di antica e gloriosa storia;
la dott.ssa Morelli Timpanaro, nel periodo della sua direzione dell'Archivio, lo ha guidato con sicura competenza culturale e tecnica e ne ha vivacizzato le attività promuovendo le ricerche archivistiche, la pubblicazione di studi, la realizzazione di mostre, la diffusione della cultura;
a solo titolo di esempio, nel 2004 l'Archivio di Stato di Pisa ha rinvenuto tra le sue carte un autografo di Carlo Goldoni che è stato immediatamente pubblicato ed esposto al pubblico, riscuotendo molto interesse da parte degli esperti e dei mezzi di comunicazione di massa e notevole attenzione da parte dei visitatori della mostra;
la dott.ssa Morelli Timpanaro, oltre ad essere un'intellettuale molto fine e colta, è anche una cittadina benemerita perché, insieme al marito famoso filologo recentemente scomparso, donò all'Università di Pisa una collezione di opere d'arte di proprietà della famiglia Timpanaro di grandissimo valore, mettendola a disposizione del Gabinetto disegni e stampe dell'ateneo e quindi garantendone la fruizione da parte degli studiosi, degli studenti e dei cittadini tutti;
tutte le istituzioni politiche e culturali della città di Pisa, oltre a singoli studiosi, hanno espresso sconcerto e rammarico per la decisione di non mantenere in servizio alla direzione dell'Archivio di Stato la dott.ssa Morelli Timpanaro - senza peraltro che vi siano, a quanto è dato di sapere, istanze di trasferimento di altri dirigenti interessati a tale direzione - in quanto viene fortemente indebolita la continuità della piena funzionalità culturale e tecnica dell'Archivio di Stato di Pisa;
il caso della dott.ssa Morelli Timpanaro si aggiunge ad altri simili che hanno ricevuto attenzione dalla stampa nazionale e locale, come ad esempio quelli del prof. Adriano La Regina, sovrintendente archeologico di Roma, e del prof. Ernesto Milano, direttore della Biblioteca Estense di Modena,
si chiede di sapere:
quale valutazione i Ministri in indirizzo diano della vicenda sopra riportata;
se, in che data e per quali figure professionali si sia effettivamente proceduto alle 39 assunzioni del Ministero per i beni e le attività culturali autorizzate per il 2004 in deroga al blocco delle assunzioni, come stabilito dalla legge 350/03;
per quale ragione si sia ritenuto di revocare frettolosamente il decreto n. 106 di mantenimento in servizio della dott.ssa Morelli Timpanaro privilegiando le legittime aspettative dei nuovi assunti o assumendi rispetto a quelle altrettanto legittime di un dirigente molto capace e preparato che ha chiesto, a norma di legge, di essere mantenuto in servizio alla guida di un importante Archivio di Stato;
se non ritengano di dover urgentemente procedere a rivedere le questioni collegate all'articolo 1-quater della legge 186/04, rendendone possibile l'effettiva applicazione e, in particolare, se non ritengano di poter ripristinare la validità del decreto n. 106 di mantenimento in servizio della dott.ssa Morelli Timpanaro per garantire la continuità della piena funzionalità culturale e tecnica dell'Archivio di Stato di Pisa.