Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07938
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Atto n. 4-07938
Pubblicato il 18 gennaio 2005
Seduta n. 722
VITALI. - Ai Ministri delle attività produttive e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso:
che l'azienda "SEBAC" di Ponte della Venturina, nel Comune di Granaglione (Bologna) ha programmato il licenziamento, subito dopo il termine della procedura di mobilità che era previsto per il 23 dicembre 2004, di 23 lavoratori sui 70 impiegati nello stabilimento;
che l'azienda produce ammortizzatori per motocicli, in prevalenza per la Piaggio, e che tutto il settore del ciclo e del motociclo italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione la quale richiede un deciso intervento del Governo al fine di evitare gravi conseguenze sull'apparato industriale del Paese e ricadute sull'occupazione in relazione ai processi di delocalizzazione delle produzioni in atto;
che la Regione, la Provincia, le istituzioni locali e i sindacati hanno avanzato proposte alternative, le quali consentirebbero il mantenimento della produzione e dei livelli occupazionali a Ponte della Venturina, attraverso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali e l'attuazione di un piano di formazione e riqualificazione dei lavoratori;
che il drastico ridimensionamento del personale dello stabilimento SEBAC di Ponte della Venturina metterebbe a rischio l'esistenza stessa dell'azienda e infliggerebbe un duro colpo all'economia dell'intera comunità del territorio dell'Alta Valle del Reno, ove l'azienda rappresenta una delle realtà produttive più significative;
considerato altresì che la delegazione della SEBAC nel corso di precedenti incontri con le parti sociali e con le istituzioni locali non ha voluto valutare le possibili alternative ai licenziamenti, riservandosi una risposta definitiva per l'incontro fissato per il 3 gennaio 2005,
si chiede di sapere:
se il Governo non intenda convocare i rappresentanti della proprietà, congiuntamente con le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali, per individuare tempestivamente tutte le azioni che possano aiutare l'azienda a superare la crisi, con l'obiettivo di preservare l'occupazione e la produzione nel territorio dell'Alta Valle del Reno;
se il Governo non ritenga di grande importanza per la salvaguardia dell'apparato produttivo nazionale un tempestivo intervento su tutto il settore del ciclo e del motociclo italiano, al fine di prevenire possibili situazioni di crisi e affrontare la situazione con gli strumenti della politica industriale attiva.