Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01875
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Atto n. 3-01875
Pubblicato il 15 dicembre 2004
Seduta n. 713
DONATI. - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e per la tutela del territorio. -
Premesso che:
l’ANAS nel 2003 ha presentato un progetto preliminare di adeguamento della strada statale 118 “Corleonese Agrigentina” (dal km 10+550 al km 32+800) per circa 22 chilometri, che collega i comuni di Marineo e Corleone, in provincia di Palermo;
il progetto, strutturato in cinque lotti, prevede tra l’altro la costruzione di 11 viadotti, 12 cavalcavia, 2 ponti e 2 gallerie, per un costo di circa 100.000.000 euro. Tra le finalità vi sono gli adeguamenti funzionali del tracciato e l’abbreviazione dei tempi di percorrenza tra Palermo e Corleone;
il progetto presentato non riguarda i 10 chilometri della strada statale 118 che vanno da Bolognetta a Ponte Cerudda, passando per Marineo, che pure costituiscono il tratto più lento del percorso, presentando carattere tortuoso, sensibili variazioni altimetriche e l’attraversamento di tutta la cittadina di Marineo;
attualmente vi sono due modi per raggiungere Corleone da Palermo, entrambi con una distanza pressoché identica: via Marineo attraverso il bosco di Ficuzza (58 chilometri con un tempo di percorrenza di meno di un’ora, circa 58 minuti) e via S. Cipirello, uscendo dalla Statale per Sciacca (55 chilometri, in un tempo di 42 minuti circa). I tempi di percorrenza sono stati calcolati dal prof. Fatta dell’Università di Palermo, a corredo di una perizia giurata per conto di un comitato di agricoltori ed operatori turistici del Corleonese. Alle due strade sopracitate se ne aggiunge una terza che collega Corleone a Roccamena e da qui alla Palermo-Sciacca, molto funzionale e che potrebbe essere ulteriormente migliorata;
la realizzazione del progetto proposto dall’ANAS consentirebbe di raggiungere Corleone in 50 minuti e dunque con un risparmio di soli 8 minuti rispetto al tracciato da adeguare, comunque in un tempo superiore a quello attualmente necessario per il percorso via S. Cipirello. Ne consegue che il progetto proposto dall’Anas non migliora in misura significativa i tempi di percorrenza tra Palermo e Corleone;
considerato che:
il progetto preliminare dell’ANAS investe la zona “B” della Riserva naturale denominata “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago”, istituita nel 1991 dalla Regione Siciliana, e un paesaggio agrario di raro valore storico e culturale. Il bosco della Ficuzza è tra le più ricche zone boschive della Sicilia occidentale, mentre la Rocca Busambra costituisce uno dei massicci carbonatici più alti ed imponenti dell’isola. Dal parere sul progetto reso dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali (prot. 5972/N del 6 agosto 2003), nella descrizione dei luoghi si legge: “In particolare, i crinali montani e collinari, le cime isolate, le selle e le aree limitrofe, le aste fluviali possono considerarsi insieme alle emergenze naturalistiche, archeologiche e ai centri urbanizzati le componenti essenziali del paesaggio percettivo, costituendo quindi un punto di riferimento visivo costante per chi si trova a percorrere la strade del comprensorio interessato, anche da punti di vista posti a grande distanza.”;
il progetto preliminare dell’ANAS inoltre investe due Siti di Importanza Comunitaria (SIC) denominati ITA020007, "Boschi Ficuzza e Cappelliere, V.ne Cerasa, Castagneti Mezzojuso" e ITA020008, "Roccabusambra e Rocche di Rao", ed istituiti ai sensi della direttiva 92/43/Cee (direttiva Habitat, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee, n. 206 del 22 luglio 1992), di particolare valenza naturalistica e ritenuti pertanto ad elevata vulnerabilità; tali zone sono state inoltre designate di protezione speciale per l’avifauna migratoria e definite ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi della direttiva 79/409/Cee (concernente la conservazione degli uccelli selvatici, Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee n. 103 del 25 aprile 1979);
la realizzazione del progetto comporterebbe sbancamenti di ingenti quantità di terreno, l’inevitabile taglio di vegetazione, l’alterazione dell’assetto morfologico dei luoghi, fenomeni di inquinamento acustico ed atmosferico con conseguenti danni alla fauna selvatica presente. Dal parere sul progetto reso dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali (prot. 5972/N del 6 agosto 2003), proprio in relazione a questi problemi, si legge: “Pertanto la percezione del degrado dell’area, sia per l’aspetto della visibilità dell’alterazione paesaggistica che per quello del peggioramento della qualità dell’ambiente avverrebbe sin dalle prime fasi dei lavori in oggetto”;
il Dipartimento dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali dell’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana, con prot. 3803 del 10 luglio 2003, ha espresso parere preventivo sul progetto di adeguamento della strada statale 118, prescrivendo per i lotti 1, 2 e 4 che “venga adeguata esclusivamente la rete stradale esistente”, prescrivendo inoltre che siano escluse dalla progettazione esecutiva tutte le principali opere d’arte previste dal progetto preliminare. Per i lotti 3 e 5 il Dipartimento dichiara che non è necessario il proprio parere preventivo;
la Soprintendenza per i beni culturali e ambientali con prot. 5972/N del 6 agosto 2003 ha espresso “parere contrario alla realizzazione delle opere in progetto” per tutti i cinque lotti, ovvero i 22 chilometri del loro tracciato. Inoltre immediatamente dopo nello stesso si legge: “Una eventuale riproposizione (del progetto) dovrà mirare alla conservazione e protezione di questi ambienti naturali, in via di progressiva rarefazione, nonché alla conservazione e difesa del suolo e al ripristino delle condizioni di equilibrio ambientale, cercando di evitare interventi che rechino variazioni dello stato dei luoghi in misura paesisticamente percepibile. Per queste ragioni si dovrà prevedere, per i tratti stradali prossimi e all’interno della zona “B” della Riserva Naturale Orientata “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago”, nonché nelle zone limitrofe al serbatoio Scanzano, il mantenimento dell’attuale sede viaria, che potrà essere adeguata alle esigenze della nuova rete stradale attraverso interventi di ordinaria manutenzione finalizzata alla sicurezza della viabilità, con l’esclusione di qualsiasi opera che possa modificare in qualche modo l’attuale andamento plani-altimetrico.” In pratica dei lotti costituenti il progetto, 4 su 5 hanno ottenuto parere contrario dalla Soprintendenza di Palermo: specificamente i lotti 1, 2, 4 e 5. Vengono di fatto bocciate le seguenti opere: tre viadotti di 75 metri; un viadotto di 260 metri; un viadotto di 500 metri; un viadotto di 140 metri; tre sottovia; una rotatoria; un viadotto di 75 metri; un ponte di 25 metri; un viadotto di 100 metri; un viadotto di 620 metri; un viadotto di 225 metri; una galleria di 70 metri; un viadotto di 150 metri; cinque cavalcavia;
successivamente la Soprintendenza per i beni culturali e ambientali, con prot. 7922/N del 6 novembre 2003, ha espresso un parere favorevole con condizioni per il solo lotto 3 (per interventi compresi tra il km 18+700 e 24+650 della strada statale 118) per uno sviluppo di 5,592 chilometri, per “la rimodulazione del tracciato finalizzata alla messa in sicurezza del collegamento stradale esistente”, parere ulteriormente confermato, sempre per il solo lotto 3, dopo alcune modifiche apportate dall’ANAS, con la nota della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali, prot. 1180/N del 18 febbraio 2004;
lo stesso lotto 3 non è stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale da parte dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, ma ha ottenuto ugualmente il parere positivo dello stesso Assessorato (Gazzetta Ufficiale della regione siciliana, parte I, del 29 ottobre 2004, n. 45). L’ Assessorato Regionale non ha ritenuto di sottoporlo a Valutazione di Impatto Ambientale, nonostante che per la sua realizzazione sia prevista la costruzione di un viadotto di 100 metri, il taglio di pini secolari in filare e interessi “paesaggi importanti dal punto di vista storico, culturale e archeologico”, proprio quelli che l’allegato D) del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 dispone di “tenere in particolare conto” nel decidere se sottoporre un progetto a procedura di VIA;
in particolare si deve sottolineare che il lotto 3 riguarda il tratto di strada meno bisognoso di interventi di adeguamento, e non è funzionale, di per sé, al collegamento di alcuna realtà territoriale e risulterebbe completamente insensato avviarne la progettazione definitiva e la realizzazione in presenza dei pareri negativi espressi dalla Sopraintendenza e dall’Azienda Foreste sugli altri quattro lotti;
il ministro Lunardi il 3 novembre 2004 alla Camera dei deputati, nella risposta all’interrogazione 3-03879, a risposta immediata in Assemblea, dell’On. Nicolò Nicolosi, ha sostenuto che “Per i lotti 1, 2, 3, 4 e 5 è stata espletata la gara per la progettazione definitiva, comprensiva dello studio di impatto ambientale e si è in attesa del completamento della documentazione necessaria al fine di poter procedere all’aggiudicazione definitiva ed alla stipula dei relativi contratti. Nell’ambito delle successive attività progettuali si terrà conto delle eventuali prescrizioni fornite dagli enti istituzionalmente interessati” (resoconto della seduta della Camera dei deputati n. 538 del 3 novembre 2004). Ma a parte il lotto 3, che non ha alcuna autonoma funzionalità, gli enti istituzionalmente interessati hanno già bocciato con precise motivazioni il progetto;
contro il progetto presentato dall’ANAS si sono schierati numerosi cittadini del luogo costituiti in un comitato, diverse realtà associative e produttive del territorio, professionisti in materia di tutela dell’ambiente e del patrimonio storico monumentale, nonché le associazioni ambientaliste WWF, Legambiente, Lipu, Italia Nostra, Club Alpino Italiano, al fine di difendere l’integrità dei luoghi e richiedendo in alternativa l’adeguamento delle strade esistenti;
non è stata adeguatamente considerata una credibile alternativa al progetto presentato dall’Anas e che consiste nell’adeguamento dei due collegamenti esistenti tra il Comune di Corleone, quelli via S. Cipirello e via Roccamena, all’asse viario a scorrimento veloce strada statale 624, adeguamento che avrebbe un impatto decisamente inferiore sull’ambiente ed il paesaggio,
si chiede di sapere:
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non ritenga opportuno sollecitare l’ANAS a fornire un'adeguata motivazione in ordine all’esclusione dell’intervento di adeguamento delle arterie di collegamento già esistenti tra Palermo e Corleone, via S. Cipirello e via Roccamena, e quali motivi giustifichino invece la realizzazione di un megaprogetto dannoso sul piano ambientale, costoso su quello economico e che non ha ottenuto il parere positivo della Sovraintendenza;
se il Ministro dell’ambiente e per la tutela del territorio ritenga condivisibile l’opzione seguita nell’iter amministrativo dalla Regione Sicilia, di non sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale il progetto (in particolare il lotto 3) nonostante le riconosciute qualità paesaggistiche e le pregiatezze ambientali che caratterizzano le aree di progetto, tra cui si annoverano siti di interesse europeo denominati SIC e ZPS;
se il Ministro dell’ambiente non ritenga di applicare comunque al progetto preliminare di adeguamento della strada statale 118 “Corleonese Agrigentina” (dal Km 10+550 al km 32+800), presentato dall’ANAS, la procedura nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale, per la rilevanza dell’infrastruttura che viene proposta, per la valenza paesaggistica, naturalistica ed ambientale dei luoghi che sarebbero attraversati, ed anche per la presenza di siti SIC e ZPS, che richiedono sulla base dell'art. 6, paragrafi 3 e 4, della direttiva 92/43/CEE, nonché dell'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, una valutazione supplementare ed integrativa denominata Valutazione d’Incidenza, applicata in modo specifico ai siti di interesse europeo;
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non ritenga urgente intervenire presso l’ANAS per disattivare ed annullare l’avvio dei procedimenti amministrativi riguardanti la gara per il progetto definitivo, stante la bocciatura complessiva del progetto preliminare, anche perché questo costituirebbe uno spreco di risorse pubbliche;
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non ritenga opportuno intervenire presso l’ANAS affinché sia evitata, come nel caso del lotto 3, la realizzazione di segmenti stradali funzionalmente disgiunti da altre opere di adeguamento e che andrebbero ad alimentare la lista delle opere incompiute e devastanti per il territorio;
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non ritenga di intervenire presso l’ANAS perché siano prese in seria considerazione ipotesi di adeguamento e messa in sicurezza del solo tracciato esistente della strada statale 118, come peraltro prescritto nel citato parere del Dipartimento dell’azienda regionale foreste demaniali dell’Assessorato agricoltura e foreste della Regione Siciliana, ed a questo progetto siano destinate le risorse disponibili.