Atto n. 4-04948

Pubblicato il 24 febbraio 2021, nella seduta n. 299

ORTIS - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della salute e per gli affari regionali e le autonomie. -

Premesso che:

il 18 febbraio 2021 un giovane padre di famiglia, di 38 anni, è morto di COVID-19 presso l'ospedale "San Timoteo" di Termoli (Campobasso): non si è riusciti a salvargli la vita a causa della mancata intubazione. È questa solo l'ultima di una serie di notizie luttuose e sconcertanti che riguardano la sanità molisana, a giudizio dell'interrogante ormai completamente allo sbando. I posti di terapia intensiva, infatti, stando all'ultimo bollettino ufficiale dell'ASREM, sono ormai saturi al punto che è stata attivata, da giorni, la CROSS, ovvero la centrale remota operazioni soccorso sanitario. Questo significa che i pazienti molisani vengono prelevati in elicottero e smistati nelle altre regioni, là dove c'è posto: qualcuno in Campania, altri nel Lazio, altri ancora sono finiti addirittura in Toscana. Nella serata di lunedì 22 a Termoli è stato inoltre scaricato il materiale per allestire un ospedale da campo;

la governance regionale pare paralizzata, al punto che i posti di terapia intensiva non c'erano nella prima fase e non ci sono neanche ora, nonostante la temibile variante inglese stia facendo impennare i contagi sovraccaricando il sistema sanitario regionale come non mai: il tributo pagato in termini di vittime, in questa tragica seconda ondata, è già andato troppo oltre. L'incompetenza è purtroppo manifesta a ogni livello istituzionale: al pari del presidente della Regione Molise e del direttore generale ASREM da lui individuato, il commissario ad acta dimostra di non essere assolutamente all'altezza della situazione. Il commissariamento è una soluzione che era stata individuata per risolvere i problemi della sanità, non per inasprirli, a cominciare ai debiti che sono invece aumentati;

per quel che concerne, poi, la campagna vaccinale, la situazione non è più rosea: ultraottantenni, magari allettati o con patologie invalidanti, vengono trasportati anche per 80 chilometri per avere l'agognata prima dose; i soli 12 punti esistenti nella regione non possono ovviamente soddisfare le esigenze della popolazione anziana, soprattutto per quella residente nei piccoli paesi dell'entroterra molisano ("'Voi di Termoli dovete andare a Frosolone. Vaccino, anziani trattati come pacchi postali. E molti rinunciano", si legge on line su "primonumero" il 20 febbraio 2021). I numeri, poi, sono risibili: nelle ultime 48 ore sono state somministrate soltanto poco più di 400 dosi al giorno,

si chiede di sapere:

se il Governo non intenda far valere i poteri previsti dall'art. 120 della Costituzione, sostituendosi alla Regione Molise nella gestione dell'emergenza da COVID-19, nella fattispecie contemplata di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica;

se non si intenda procedere a un'attenta e puntuale verifica dell'operato del commissario e del subcommissario ad acta alla sanità regionale.