Pubblicato il 24 febbraio 2021, nella seduta n. 299
VANIN , ABATE , GIROTTO , PRESUTTO , TRENTACOSTE - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
nel sito industriale di Porto Marghera a Venezia, si è verificato il cedimento strutturale di una porzione di banchina in corrispondenza della sponda sud del canale industriale ovest e dell'area della costruenda centrale termoelettrica a gas di Edison S.p.A. a Marghera levante;
occorre precisare che la banchina, con marginamento mediante l'infissione di una barriera metallica con palancole tipo "larsenn", è stata realizzata circa 10-15 anni fa, dal concessionario dell'allora magistrato alle acque di Venezia, il consorzio Venezia nuova, come messa in sicurezza delle aree contaminate di Marghera a Venezia;
le bonifiche di Porto Marghera, o meglio la messa in sicurezza permanente si sono rese possibili mediante le cosiddette transazioni tra i proprietari delle aree inquinate e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con successivo trasferimento dei fondi al magistrato alle acque, che ha operato mediante affidamento al "concessionario" consorzio Venezia nuova;
si apprende che non sarebbero ancora state appurate le cause del cedimento della banchina e del relativo marginamento, il quale ha anche funzione di barriera per evitare la contaminazione delle acque lagunari dall'inquinamento presente nei terreni, anche se non sarebbero state escluse delle concause derivanti dalla costruzione a poche decine di metri delle fondazioni delle strutture e della ciminiera della nuova centrale termoelettrica a gas della società Edison,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative di competenza intendano assumere per dare corso alle necessarie verifiche dei fatti accaduti e della situazione esistente;
quali azioni, nei limiti delle rispettive attribuzioni, intendano intraprendere per la messa in sicurezza dell'area, la prevenzione di possibili danni ambientali e il ripristino dello stato di fatto con oneri economici a carico dei soggetti responsabili.