Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07574
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Atto n. 4-07574
Pubblicato il 28 ottobre 2004
Seduta n. 684
MARTONE. - Ai Ministri delle comunicazioni, per i beni e le attività culturali e della salute. -
Premesso che:
in data 2 aprile 2004 il gestore del servizio pubblico H3G ha presentato presso il comune di Genova istanza di autorizzazione per la realizzazione di una stazione radio-base per telefonia mobile, formata da tre antenne, su parte dell'edificio della chiesa N.S. del Rimedio, sottoposta a vincolo per il suo interesse storico;
la soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria aveva espresso parere favorevole all’installazione a condizione che le apparecchiature fossero inserite all’interno dei volumi esistenti sul terrazzo dell’edificio;
l’ARPAL (agenzia regionale protezione ambiente Liguria), in data 2 aprile 2004, comunicava direttamente al gestore, e per conoscenza al comune, parere contrario alla realizzazione dell’impianto di cui sopra per carenza documentale, in applicazione di quanto previsto dall’art. 87, comma 9, del decreto legislativo 259/2003;
la Signora Carla Orlando, amministratrice di numerosi condominii siti nelle adiacenze della chiesa, inviava una raccomandata datata 11 agosto 2004 alla curia arcivescovile di Genova, al comune e al difensore civico, chiedendo che si adottassero tutti i provvedimenti atti a tutelare la salute dei cittadini;
alla missiva il comune di Genova rispondeva in data 8 settembre 2004 dichiarando che la pratica era ancora sospesa per mancanza di documentazione e precisava che il 14 giugno 2004 era pervenuta nuova documentazione tecnica inerente l’installazione dell’impianto che doveva essere ancora valutata dall’ARPAL;
nonostante tale comunicazione i lavori erano iniziati e continuavano a pieno ritmo; da un esame successivo della documentazione tecnica relativa all’impianto emergeva infatti che, in data 3 settembre 2004, l’ARPAL, a seguito della presentazione di nuova documentazione, aveva espresso parere favorevole all’installazione dell’impianto di telefonia cellulare (rivelandosi inesatto quanto dichiarato dal comune il giorno 8 settembre 2004);
nel frattempo si è costituito un comitato cittadino che il 19 settembre 2004 scendeva in piazza per manifestare e raccogliere firme contro la costruzione di tale impianto, firme consegnate alla Curia arcivescovile il successivo 24 settembre;
tale iniziativa non sortiva alcun effetto, rimanendo comunque la Curia sulle sue posizioni iniziali;
sono state rilevate molteplici problematiche ambientali e sanitarie nella zona, tra le quali la presenza di un alto tasso di inquinamento acustico, atmosferico, veicolare e ferroviario e l'alto tasso di popolazione residente maggiormente esposta ad eventuali rischi per la salute (anziani e bambini),
si chiede di sapere:
per quale motivo non si siano presi in considerazione la distanza degli impianti di telefonia dalle abitazioni private e l'utilizzo di tecnologie alternative che consentano l’erogazione del servizio di telefonia con un minor inquinamento elettromagnetico ed una minimizzazione del rischio alla salute, come ad esempio le cablature sotterranee di cui al protocollo d’intesa tra ANCI e Ministero delle comunicazioni del 17 dicembre 2003;
per quale ragione non sia stato garantito il rispetto del diritto all’informazione dei cittadini in maniera preventiva e tempestiva, con strumenti diffusi ed idonei a garantire la conoscenza della situazione;
se non si intenda assicurare il rispetto della pianificazione delle installazioni prescritto dalla legge regionale n. 18 del 21 giugno 1999, dalla legge n. 36 del 22 febbraio 2001 e dalle delibere della Giunta regionale Liguria nn. 152/02 e 68/04;
come si intenda attuare il monitoraggio continuo, come prescritto dal citato Protocollo d’intesa tra ANCI e Ministero delle comunicazioni, al fine di una maggiore garanzia nel controllo dei dati relativi al tasso di inquinamento;
se non si ritenga di dover integrare a tal fine il contenuto del protocollo d’intesa stipulato il 14 ottobre 2004 tra il Comune di Genova, i concessionari del servizio di telefonia cellulare, l'ARPAL, la soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Liguria e gli altri soggetti interessati.