Atto n. 4-07482

Pubblicato il 14 ottobre 2004
Seduta n. 674

FORMISANO. - Al Ministro delle comunicazioni. -

Premesso che:

la RAI – Radio Televisione Italiana, oltre ad essere una società finanziata in parte da canone pubblico, rappresenta anche una delle prime aziende culturali del nostro paese, considerazione questa che, nella gran parte dei cittadini, è anche sinonimo di correttezza, rispetto delle leggi e punto di riferimento per tutti, soprattutto per i giovani;

la RAI nel 1998 bandì una selezione per la figura professionale di “tecnico”;

le prove della stessa si tennero presso il centro di produzione RAI di Napoli; la prima prova scritta, svoltasi il 24-10-1999, si svolse in una struttura esterna fittata per l’occasione;

la graduatoria degli idonei era composta da 16 giovani che superarono brillantemente tutte le prove previste, riponendo una giusta aspettativa di assunzione quando si fossero create le condizioni aziendali, come riportava testualmente il bando di concorso: “per future esigenze”;

di tale graduatoria sono stati assunti i primi cinque classificati;

da quanto risulta è stato anche assunto l’undicesimo in graduatoria, ignorando chi precedeva, come si può desumere dal verbale firmato dalla commissione d’esame;

il bando di selezione non riportava, in alcun modo, una data di scadenza della graduatoria scaturita dalla selezione;

la RAI dal 1999 ha saltuariamente assunto a “tempo determinato” attingendo dalla graduatoria, per periodi lavorativi variabili, al fine di sopperire a carenze di organico per la realizzazione di produzioni televisive; si trattava di trasmissioni, peraltro, non improvvise o inaspettate, tali da giustificare il ricorso ad assunzioni temporanee, ma “seriali”, come le soap opera che il Centro di Napoli produce da anni;

risulterebbe all'interrogante che alcuni dei ragazzi in graduatoria sono stati ignorati sistematicamente anche per assunzioni a “tempo determinato” e, per questo, hanno indirizzato lettera raccomandata alla RAI evidenziando una palese discriminazione e ovviamente minacciando un’azione legale;

la RAI ha indetto, in questo mese di ottobre 2004, un “reperimento di personale”, anche questo per la figura professionale di “tecnico”, al quale però possono partecipare solo i lavoratori interni di uno specifico settore aziendale (Divisione Produzione TV), come riportato nel comunicato aziendale; sarebbe preclusa, pertanto, la partecipazione a tutti quei dipendenti delle società del gruppo RAI come, per esempio, “Rai Way” o “Seim”;

da quanto sembrerebbe, il ricorso ad una “riconversione di personale” servirebbe a “svuotare” di personale il settore degli “specializzati della produzione”,

l'interrogante chiede di sapere:

se al Ministro in indirizzo constino, per quanto di competenza, le ragioni che hanno indotto l'azienda RAI ad indire un concorso interno, peraltro riservato solo ad una categoria di dipendenti, inerente la stessa figura professionale di un altro concorso del 1998, la cui graduatoria risulta essere ancora valida;

se gli risultino altresì le motivazioni professionali in base alle quali sia stato saltato l'ordine di graduatoria quando si è reso necessario assumere tecnici.