Pubblicato il 26 novembre 2020, nella seduta n. 278
PRESUTTO , MORONESE , PUGLIA , GIANNUZZI , TRENTACOSTE , GALLICCHIO , CROATTI , VACCARO , ABATE , MONTEVECCHI , VANIN , CORRADO , LANZI , ACCOTO , PISANI Giuseppe , DE LUCIA , GAUDIANO , SANTILLO , RICCIARDI , MAUTONE , DI MICCO - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
il decreto legislativo n. 257 del 2016 ha adottato il Quadro Strategico Nazionale sul gas naturale liquefatto (GNL) che contempla impianti costieri di GNL nei porti italiani, tra cui quello di Napoli. La scelta dei siti e la selezione degli operatori deve essere conforme alle vigenti normative e non sono previste deroghe alle procedure nazionali e comunitarie, trattandosi di investimenti di notevole valore (80-100 milioni di euro) che assicurano un forte vantaggio competitivo agli investitori;
in data 26 luglio 2017 il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale (AdSP), Pietro Spirito, ha stipulato una convenzione con l'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" per valutare la realizzazione di un deposito GNL nel porto di Napoli ai sensi del suddetto decreto legislativo;
il 19 febbraio 2018 il comitato di gestione dell'AdSP ha approvato, su proposta del presidente, il nuovo masterplan del porto di Napoli che, al contrario del Piano Regolatore Portuale (PRP) adottato nel 2012, salvaguarda le attività delle navi petroliere e gasiere alla darsena Petroli all'interno del porto di Napoli;
il 26 gennaio 2018 l'AdSP ha pubblicato un Avviso per raccogliere "manifestazioni di interesse" per la realizzazione e gestione di un deposito costiero GNL nel porto di Napoli per poi avviare una procedura di evidenza pubblica ai sensi del decreto legislativo n. 50 del 2016 (Codice dei contratti pubblici). Il termine perentorio per la presentazione di istanze veniva fissato al 26 febbraio 2018, ore 12; responsabile del procedimento, il segretario generale dell'AdSP. L'Avviso pubblico indicava che "le imprese che avranno presentato la domanda, e che avranno i requisiti indicati, saranno invitate ad una riunione formale avente ad oggetto il confronto sulle caratteristiche tecniche e sulla localizzazione del deposito di stoccaggio" e che, a seguire, l'AdSP avrebbe avviato "la procedura concorrenziale pubblica" volta all'assegnazione della concessione per un deposito di GNL;
il 14 marzo 2018 presso l'AdSP sono state convocate le numerose imprese che avevano dichiarato l'interesse all'iniziativa; tra queste anche la Edison e la Kuwait Petroli (Q8). In tale occasione il presidente Spirito ha presentato lo studio effettuato dall'Università della Campania, ma ha anche rappresentato, tra lo stupore di tutti i convenuti, che la Edison già da mesi aveva preso contatti con l'AdSP, elaborando un progetto per un deposito di GNL nel porto di Napoli;
il 24 aprile 2018 con nota PEC, inoltrata a tutte le aziende che avevano manifestato l'interesse, il presidente dell'AdSP ha dichiarato unilateralmente la volontà di mutare le condizioni indicate nell'Avviso pubblico adottando "le procedure del codice della navigazione e della L. 84/94", in luogo di quelle previste dal Codice dei contratti, preannunciando per il mese di maggio 2018 un bando di gara per l'assegnazione dell'appalto per la progettazione, realizzazione e gestione di un deposito GNL. Tale bando, tuttavia, trascorsi oltre 2 anni, non è mai stato pubblicato;
in data 1° ottobre 2020, Edison e Q8 hanno sponsorizzato un evento a Napoli e pubblicamente hanno dichiarato alla stampa ed alle istituzioni di aver pronto il progetto per un deposito costiero GNL nel porto di Napoli;
in data 5 novembre 2020, con la delibera n. 231, il presidente dell'AdSP ha approvato "l'avvio della procedura per il rilascio di una concessione demaniale della durata di 30 anni per la realizzazione e gestione di un deposito costiero GNL avente capacità di 20.000 metri cubi all'interno del porto di Napoli, ubicato al Molo Vigliena all'interno della Darsena Petroli (…)" e richiamato esplicitamente un "progetto preliminare" che, a suo dire, sarebbe stato approvato con decreto del Ministero dello sviluppo economico del 23 giugno 2020. A seguire il 9 novembre 2020 l'AdSP ha reso noto l'avviso inoltrato al Comune di Napoli ed alla Capitaneria di Porto per il rilascio della concessione di 30 anni in favore di Edison e Q8 con richiesta di pubblicazione "all'albo pretorio del Comune di Napoli" ed all'albo della Capitaneria di Porto, ex art. 18 del Regolamento di esecuzione del Codice della Navigazione del 1952;
dai documenti pubblicati dall'AdSP è emerso che le società Edison e Q8 il 18 dicembre 2019 avevano chiesto al Ministero dello sviluppo economico di acquisire, prima dell'istanza di autorizzazione, le "opportune indicazioni sulle condizioni necessarie per ottenere, alla sua presentazione, i necessari pareri, intese, concerti, nulla-osta, concessioni" per la realizzazione di un deposito GNL nel porto di Napoli. Trattasi dunque di una consultazione preliminare che non approva alcun progetto diversamente da quanto rappresentato dall'AdSP nella delibera n. 231/2020. La Conferenza dei servizi, ex decreto legislativo n. 241 del 90 e decreto legislativo n. 257 del 16, convocata dal Ministero, non ha consultato il Comune di Napoli e ha raccolto alcuni pareri, tra cui quello dell'AdSP, che con nota prot. 2208 del 27 gennaio 2020, pur in assenza di adeguati strumenti di pianificazione e pur consapevole delle gravi criticità legate alla sicurezza delle aree urbane, ha espresso parere favorevole subordinatamente alla necessità di una "Variante al Piano Regolatore Portuale", ovvero ad un "Adeguamento Tecnico Funzionale", di fatto dichiarando come il progetto Edison-Q8 non fosse conforme con gli strumenti urbanistici vigenti;
l'AdSP non è mai riuscita ad approvare un Piano Regolatore Portuale (PRP), a norma della legge n. 84 del 1994; quello attualmente vigente risale al 1958 (decreto ministeriale n. 2478 del 2 aprile 1958) mentre la Variante al Piano Regolatore del Comune di Napoli del 2008 prevede la delocalizzazione dei depositi costieri. Tali impianti, realizzati negli anni '50 in aree progressivamente urbanizzate risultano incompatibili con le limitrofe abitazioni, uffici e scuole in un quartiere ove l'Istituto superiore di sanità ha rilevato che l'indice di mortalità per patologie tumorali risulta molto più elevato di altre zone della città;
in data 6 agosto 2012 il Consiglio comunale di Napoli con delibera n. 33/2012 ha approvato all'unanimità l'intesa istituzionale sul Piano regolatore portuale di Napoli, poi adottato dall'Autorità portuale di Napoli con delibera di comitato n. 20 del 30 settembre 2012, che prevedeva la delocalizzazione dei punti di ormeggio delle navi gasiere e petroliere dalla darsena petroli proprio per l'eccessiva vicinanza alle civili abitazioni;
la procedura invocata dall'AdSP, pur in presenza di importanti investimenti di grande impatto sulla collettività, si è svolta attraverso forme di pubblicità di modestissima diffusione, in aperta violazione dei principi invocati del Codice dei contratti pubblici e dalle norme europee in materia di assegnazione di concessioni demaniali di lunga durata,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano assumere iniziative di competenza per verificare che venga garantito il rispetto: dei principi generali di trasparenza, libera concorrenza e pari opportunità nel procedimento avviato in data 26 gennaio 2017 dall'AdSP del Mar Tirreno; delle misure di sicurezza per la pubblica e privata incolumità determinato dalla contiguità del deposito di GNL alle navi gasiere e petroliere nella darsena petroli, ricadenti in area SIN del 1999, area già fortemente urbanizzata, ad alto rischio e dichiarata zona rossa dalla Protezione civile; della tutela di risorse pubbliche per la evidente conflittualità ed interferenza tra il previsto deposito di GNL con gli interventi infrastrutturali già finanziati dall'UE con fondi FESR 2014-2020 (collegamenti stradali e ferroviari) e con quelli per la costruzione della darsena di levante, destinata a terminal contenitori, sulla quale sono già stati investiti oltre 150 milioni di euro di risorse pubbliche.