Atto n. 4-04367

Pubblicato il 10 novembre 2020, nella seduta n. 273

CORTI - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

recentemente, a causa della perenne incuria, nove lapidi del cimitero militare monumentale di san Cataldo, a Modena, sono crollate;

il cimitero di san Cataldo è composto da due parti nettamente distinte. La prima parte venne realizzata tra il 1858 e il 1876 su progetto dell'architetto modenese Cesare Costa. È un vero museo all'aperto, i cui monumenti raccontano la storia della scultura modenese tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento e all'interno del cimitero si trovano le sepolture dei militari della prima guerra mondiale e il sacrario dei caduti della seconda guerra mondiale;

le lapidi cadute a terra per effetto della mancata manutenzione sono solo l'ultimo atto di una situazione già ampiamente annunciata. A denunciare l'accaduto è l'Associazione studi militari Emilia-Romagna, che da ormai oltre due anni si è fatta parte diligente, promuovendo il restauro di tutte le 957 lapidi presenti nel cimitero militare, segnalandone lo stato ormai critico e la progressiva cancellazione dei nominativi dei caduti sulla parte frontale, dovuta principalmente all'incuria;

all'ultimo incontro con le istituzioni comunali risalente al 30 gennaio 2020, venne anche invitato il direttore del mausoleo delle Fosse ardeatine e responsabile territoriale dei sacrari militari dell'Emilia-Romagna, il quale propose al Comune la stipula di una convenzione, come previsto dall'art. 271 del decreto legislativo n. 66 del 2010, per la partecipazione economica annuale del Ministero della difesa al fine di sostenere i costi di manutenzione ordinaria del cimitero. In occasione di quell'incontro si apprese che la convenzione era già stata proposta in diverse occasioni all'amministrazione, ma mai venne ratificata e nemmeno furono svolte le opere di manutenzione ordinaria di spettanza municipale;

dalla stampa locale si apprende che "Le lapidi dei caduti di truppa (...) presentano sulla parte superficiale vaste zone colonizzate da muschi e licheni causate dall'esposizione agli eventi atmosferici, che in alcuni casi hanno provocato la scomparsa dei nominativi o delle immagini dei caduti. L'intervento sottoposto al parere della Soprintendenza, del valore di 300 mila euro, consiste in un'opera di pulitura e restauro che rappresenta un segno non solo legato al decoro dello spazio monumentale del cimitero, ma soprattutto un rendere viva, nonostante il tempo trascorso, la memoria di quanti si sono sacrificati";

da quanto appreso dall'interrogante sarebbero in corso le procedure per richiedere formalmente al commissariato generale per le onoranze ai caduti del Ministero la stipula di una convenzione, sviluppata con la collaborazione della stessa associazione, da rinnovare annualmente per ricevere un contributo alla manutenzione ordinaria e alla conservazione del decoro dell'area del sacrario,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda proporre l'introduzione, nel prossimo provvedimento normativo, di un fondo dedicato a favore dei Comuni per la manutenzione delle tombe militari all'interno dei cimiteri.