Pubblicato il 29 ottobre 2020, nella seduta n. 270
FREGOLENT , PELLEGRINI Emanuele , CAMPARI , URRARO , RUFA , PUCCIARELLI , TOSATO , PISANI Pietro , RICCARDI , CANDURA , FERRERO , BAGNAI , ZULIANI , AUGUSSORI , VALLARDI , PIANASSO , PERGREFFI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute. -
Premesso che:
il rapido incremento del numero di contagi da COVID in Italia sta creando un clima di forte preoccupazione e di incertezza e i cittadini sono additati quali principali responsabili per lo scarso senso di responsabilità dimostrato nell'applicare in autotutela le regole di distanziamento sociale e di protezione individuale;
il Governo sta intervenendo prevalentemente con solerti emanazioni di decreti del Presidente dei ministri, piuttosto che con interventi e misure preventive a supporto della cittadinanza, che stanno riducendo progressivamente la libertà di tutti, gettando nello sconforto tutta la popolazione e mettendo in crisi la economia;
il rischio di una seconda ondata era altamente prevedibile, e pertanto, con altrettanta solerzia, ci si aspettava dal Governo l'adozione di misure per creare le migliori condizioni ed arrivare preparati ad affrontare questa nuova sfida, anche con la definizione di protocolli e percorsi segnalati ed identificati per i malati COVID nelle strutture sanitarie, al fine di garantire la tutela della salute di tutti i malati e del personale medico, scongiurando il rischio di infezione;
ad oggi la situazione si presenta ancora instabile e lontana dal fornire garanzia ai cittadini sul livello di preparazione delle strutture sanitarie e ospedaliere nell'accogliere e assistere l'elevato numero di pazienti e dei ricoveri atteso;
già in occasione della prima crisi sanitaria e ospedaliera, il commissario straordinario Arcuri ha dimostrato scarsa capacità di intervento sulle urgenze, nonché una certa tendenza a scaricare le proprie responsabilità, come è stato per le accuse di ritardi sulla disponibilità dei DPI e tamponi, per i quali aveva individuato diversi responsabili, tra cui il suo predecessore, l'"organizzazione sostanzialmente federalista della sanità" e la poca disponibilità di reagenti a livello mondiale;
oggi ci si trova di fronte alla carenza dei posti in terapia intensiva, per la quale il commissario straordinario Arcuri non si ritiene responsabile, accusando le Regioni di non aver realizzato tutti i posti previsti, sottolineando la mancanza di 1.600 posti per i quali "le risorse sono già nelle disponibilità delle singole regioni ma non ancora attive";
a queste affermazioni, molte regioni italiane, tra cui il Piemonte, hanno rigirato al mittente le accuse ricevute, colpevole a loro avviso dei mesi di ritardo nel decidere come gestire acquisti e interventi intesi ad aumentare i posti di rianimazione, avendo in tal modo rallentato tutto il processo;
considerato che:
solo il 26 ottobre scorso, ovvero a ben otto mesi dall'inizio dell'epidemia, è stata indetta dal commissario straordinario la gara con "procedura di massima urgenza per l'affidamento della fornitura di ambulanze ed auto mediche" dedicati ai trasferimenti secondari per pazienti COVID, con scadenza il 3 novembre, che consentirà di vedere qualche risultato concreto verosimilmente non prima dei primi mesi del prossimo anno;
anche in questo caso, il commissario Arcuri ha dimostrato scarsa attitudine ad intervenire con fattiva urgenza, nonché l'incapacità nel gestire le emergenze, nonostante le previsioni, per le quali l'adeguamento delle strutture ospedaliere e sanitarie rappresenta una assoluta priorità,
si chiede di sapere quale sia il motivo dei ritardi e delle mancanze descritte e come intenda il Governo intervenire per velocizzare tutte le procedure necessarie per garantire la migliore preparazione possibile per questa nuova fase emergenziale, assicurando tempestivo e opportuno intervento a tutti i malati e in completa sicurezza sanitaria, ed evitare che si creino le stesse condizioni della scorsa primavera, quando il Paese, in piena crisi si è trovata a corto di posti letto, dispositivi e strumenti essenziali ad affrontare e gestire l'emergenza.