Pubblicato il 30 settembre 2004
Seduta n. 663
MALABARBA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle comunicazioni. -
Premesso che:
nel mese di luglio 2003 è stato sottoscritto dalle parti sociali (Poste Italiane S.p.A. e organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, CISAL, CONFSAL e UGL di categoria) il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro;
nel mese di febbraio 2004 nella busta paga dei lavoratori è apparsa una trattenuta salariale (ove di euro 6,00 e ove di euro 12,00) con legenda "contributo contratto collettivo nazionale di lavoro";
verso la fine dell'anno 2003 si è venuti a conoscenza nei luoghi di lavoro che le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro e Poste Italiane S.p.A. avevano concordato di far pagare un certo importo a tutti i dipendenti (euro 6,00 per i propri iscritti ed euro 12,00 per gli altri) per compensare gli "oneri" sopportati per il rinnovo e la stampa del testo che sarebbe stato consegnato;
l'operazione sarebbe avvenuta secondo la norma del silenzio-assenso, addebitando al singolo lavoratore la responsabilità di esprimere un formale "no", unico atto idoneo a sottrarlo alla tassazione imposta;
è avvenuto esattamente così, anche se in realtà nemmeno tutti quelli che -volenti o nolenti- avevano subito l'addebito hanno ricevuto il promesso testo;
all'articolo 19 del contratto collettivo nazionale di lavoro risulterebbe garantita ad ogni nuovo assunto la consegna di una copia del vigente contratto,
si chiede di sapere:
quale sia stato l'importo complessivo ricavato dall'iniziativa, quanti siano stati i contribuenti suddivisi per iscritti alle sei organizzazioni sindacali e quanti quelli "liberi";
quali siano le misure delle diverse assegnazioni;
come siano state assegnate ai sei sindacati firmatari le quote dei non iscritti e quale sia stato l'eventuale relativo importo;
se e quale ricompensa sia stata riconosciuta a Poste Italiane S.p.A. per la collaborazione promozionale e contabile fornita nella circostanza.