Pubblicato il 16 settembre 2020, nella seduta n. 258
TARICCO , FEDELI , IORI , D'ALFONSO , GIACOBBE , STEFANO , D'ARIENZO , VALENTE , ALFIERI , BITI , COLLINA , FERRARI , BOLDRINI , CIRINNA' , LAUS , ROJC , MESSINA Assuntela , ASTORRE , FERRAZZI , ROSSOMANDO - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco è composto dai Vigili del fuoco permanenti e dai Vigili del fuoco volontari, questi ultimi, nel momento in cui possiedono il decreto di nomina, detengono gli stessi obblighi dei vigili permanenti, dipendono dal Comando Provinciale, possono operare tutti i giorni dell'anno ed il personale non è vincolato da un rapporto di impiego;
i cittadini che intendono arruolarsi nei quadri volontari del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco devono essere in possesso di diversi requisiti richiesti per legge, tra i quali l'età anagrafica, compresa tra i 18 e i 45 anni, il titolo di studio e le idoneità psicofisiche ed attitudinali richieste per prendere servizio presso il Corpo, oltre a prerogative di qualità morali e di condotta e a non incorrere nei casi di incompatibilità previsti dall'art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 2004 n. 76 e sono obbligati a frequentare periodici corsi di addestramento pratico presso i comandi provinciali VVF di residenza;
i tempi per i procedimenti relativi all'inserimento nei quadri "Volontari" dei cittadini che ne fanno richiesta e sono in possesso dei requisiti necessari all'espletamento delle mansioni, sono spesso lunghi e complessi, e non sempre esenti da ostacoli. Sono stati segnalati, ad esempio, casi in cui in alcuni comandi non si risponda neppure alle domande, e anche che con domanda protocollata non vengono chiamati ed inviati alle visite mediche, o non vi sia la presa in carica delle istanze degli idonei;
considerato che:
i Vigili del fuoco volontari lavorano in propri distaccamenti dotati di mezzi antincendi e partecipano alle operazioni di soccorso con proprie squadre di intervento, al pari dei vigili permanenti, ma nei comandi dove non esistono dei distaccamenti volontari, i vigili volontari in servizio vengono inseriti nelle squadre di soccorso dei vigili permanenti, ed in occasione di pubbliche calamità o catastrofi, il personale volontario può essere chiamato in servizio temporaneo e destinato in qualsiasi località, e in caso di particolari necessità, può essere inoltre chiamato in servizio temporaneo: in queste circostanze, i datori di lavoro per i quali i volontari lavorano stabilmente hanno l'obbligo di lasciare disponibili questi dipendenti, ai quali deve essere conservato il posto occupato;
tenuto conto che gli standard europei prevedono per sicurezza un vigile del fuoco ogni 1.000 abitanti, mentre sul territorio la presenza è garantita per ogni 1.600 abitanti, con forte prevalenza dei permanenti, ma anche attraverso squadre volontarie attivate nel momento della necessità;
rilevato che:
il Ministero dell'interno, con decreto del 17 luglio 2020, ha previsto un "periodico monitoraggio, anche al fine di razionalizzare l'impiego delle risorse disponibili, all'esito del quale i distaccamenti volontari che, alla data del 31 dicembre 2021, non risulteranno attivi" di tutti i distaccamenti volontari dei Vigili del fuoco sul territorio nazionale fino al ricorso, ove necessario, alla soppressione "con decreto del Ministro dell'interno" dei siti meno operativi;
sono molte decine le sedi contenute nell'allegato A, parte II, che allo stato attuale, non risulterebbero attive, e per il solo Piemonte sarebbero ben 13, tra cui i distaccamenti volontari di Valenza Po (Alessandria), Santo Stefano Belbo (Cuneo), Salbeltrand e Sauze d'Oulx (Torino) che non sarebbero operativi per il Ministero, mentre, secondo altre informazioni, risulterebbero operativi e impegnati in centinaia di interventi;
in molte regioni sarebbe necessario attivare nuove iniziative di formazione dei nuovi aspiranti volontari e percorsi per le patenti che, in molti casi, pur avendo la disponibilità delle risorse stentano a decollare per ostacoli burocratici, per mancanza di istruttori professionali, di iniziative formative in carico allo stesso Ministero o disinteresse alla formazione delle stesse persone e strutture interessate,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell'attuale situazione in cui si trova la componente volontaria del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e se non ritenga di verificare nel dettaglio la situazione delle singole sedi, verificando anche le necessità e le potenzialità dei distaccamenti volontari sul territorio nazionale, in molti casi rallentate anche da vincoli esterni, tra i quali la mancata formazione a carico dello stesso Ministero;
se non reputi necessario adottare, alla luce dell'analisi effettuata, le dovute iniziative, anche implementando le misure di sostegno e di valorizzazione, atte a consentire il recupero di operatività e non la soppressione, anche qualora persista lo stato di inattività, di quei distaccamenti volontari non più operativi, considerando che tali componenti volontarie sono state istituite in funzione proprio della disponibilità del personale volontario, nonché della sede di servizio e svolgono un ruolo fondamentale e strategico in molti territori.