Pubblicato il 21 settembre 2004
Seduta n. 654
FABRIS. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso:
che in data 29 agosto 2004 la testata giornalistica "Il Gazzettino" dava notizia dell'intenzione di convocare una riunione alla quale avrebbero dovuto partecipare i rappresentanti austriaci della Hypo Alpe Adria Bank, i rappresentanti regionali della Carinzia, i responsabili locali dell'istituto di credito in questione, oltre ai politici e ai funzionari croati che sarebbero stati "oliati" dalla CEIT S.r.l., nonché dagli stessi italiani assistiti da alcuni rappresentanti della diplomazia italiana, per discutere dell'"esproprio violento" di 180 appartamenti che i banchieri di Klangenfurt avrebbero messo in atto, per motivi di inaffidabilità finanziaria nei confronti del cosiddetto "paradiso dei leghisti", il mega-villaggio turistico che doveva essere ultimato sulla costa di Punta Salvore in Croazia;
che, secondo quanto riportato dalla suddetta testata, si sarebbe trattato di un incontro che i leghisti stavano chiedendo al Ministro degli affari esteri da tempo in quanto l'intera vicenda stava rischiando di diventare un affare disastroso anche per quanto riguarda l'immagine politica e internazionale dell'Italia;
che, secondo quanto appreso dalla stampa, sembrerebbe che dell'intera vicenda CEIT si fosse già occupato da mesi lo stesso Ministro degli affari esteri,
si chiede di sapere:
se quanto apparso sulla stampa corrisponda al vero;
se corrisponda a verità che della vicenda CEIT si fosse già interessato a suo tempo il Ministro degli affari esteri in persona e, nel caso, se analogo interessamento il Ministro degli affari esteri abbia avuto in passato per altre vicende in cui sono coinvolti privati cittadini e quali risultati siano stati raggiunti;
se il Governo sia informato che alcuni personaggi coinvolti nella vicenda CEIT hanno dichiarato alla magistratura che parte dei fondi raccolti dagli azionisti della CEIT sarebbero stati utilizzati addirittura per corrompere le autorità croate ovvero per chiedere le necessarie autorizzazioni;
se l'intervento della Farnesina sia mosso dall' evidente interesse politico di non avere contraccolpi nei rapporti bilaterali Italia-Croazia e, più in generale, su un piano di pubblica immagine, considerato pure che in tale vicenda sono coinvolti il sottosegretario Maurizio Balocchi e altri esponenti della maggioranza;
come si valuti il fatto che dalle indagini condotte dalla magistratura sia emerso che la società CEIT, di cui il sottosegretario Balocchi é amministratore, avrebbe distratto fondi per corrompere le autorità croate.