Atto n. 4-03915

Pubblicato il 29 luglio 2020, nella seduta n. 246

GALLONE , TOFFANIN , MALLEGNI , CALIGIURI , BARBONI , BINETTI , SICLARI , GALLIANI , GIRO - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

l'accordo Stato-Regioni 55/CSR del 25 marzo 2015, "Revisione e aggiornamento dell'accordo CSR del 21 dicembre 2006 sul coordinamento dei trasporti con le attività trapiantologiche", prevede che siano le Regioni e le Province autonome a farsi carico di tutti i trasporti effettuati nell'ambito delle attività di prelievo e trapianto di organi, compreso, quando necessario, il trasporto di pazienti candidati al trapianto in occasione della convocazione ricevuta;

da indicazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, i trasporti aerei con vettori privati sono utilizzati per il trasporto di materiale biologico, delle équipe trapiantologiche e degli organi. Questo per limitare l'impiego dei mezzi dell'Aeronautica militare (voli di Stato) per il trasporto di pazienti in occasione della convocazione per l'intervento di trapianto ai casi imprevedibili e in presenza di circostanze eccezionali;

a quanto risulta agli interroganti sarebbero diverse le compagnie private che operano nel campo del trasporto medico, con sedi legali in Paesi europei che applicano una tassazione molto bassa rendendo quindi maggiore la possibilità di competere sul mercato grazie a regole più vantaggiose dal punto di vista economico e burocratico;

da informazioni pervenute agli interroganti, in particolare la società "Luxwings", con sede legale a Malta ma con soci e diverse componenti del personale di volo italiani, avrebbe partecipato a gare d'appalto per il trasporto aereo di organi ed équipe mediche in diverse regioni italiane;

inoltre, sempre dalle informazioni ricevute, la compagnia non avrebbe aerei di proprietà, ma affitterebbe velivoli inseriti nel certificato di operatore aereo maltese di proprietari italiani, di stanza sul territorio nazionale senza possedere in Italia alcuna base operativa;

le compagnie italiane che effettuano il trasporto delle équipe trapiantologiche, degli organi e dei pazienti candidati al trapianto sono gravate da costi di lavoro ben più alti (contributi e tassazioni varie) e una burocrazia maggiormente farraginosa che non permette alle compagnie lo stesso tipo di competitività sul mercato;

è parere degli interroganti, quindi, che le compagnie di proprietà di cittadini italiani la cui sede legale non è in Italia (per esempio Malta) dovrebbero avere il trattamento fiscale delle compagnie aeree italiane con sede in Italia per operare e partecipare a gare d'appalto che prevedono l'attività di volo in Italia,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali siano le loro opinioni in merito;

quali iniziative, ciascuno per quanto di competenza, intendano intraprendere al fine di evitare ulteriori delocalizzazioni delle imprese italiane, con particolare riferimento compagnie aeree estere presenti nel territorio nazionale;

se non ritengano opportuno avviare un'indagine conoscitiva per approfondire, anche rispetto alle informazioni esposte, le posizioni dei vettori privati con sede all'estero ma operanti in territorio italiano.