Pubblicato il 28 luglio 2020, nella seduta n. 245
PARRINI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che l'epidemia da COVID-19 sta mettendo a dura prova il mondo dei circoli ricreativi e del volontariato tutto, e anche nella nuova fase di riapertura seguita al lungo periodo di confinamento i problemi non mancano, tra distanziamento sociale e uso delle mascherine che, come in molte altre attività, incidono sulla socialità, elemento che sta alla base della vita di tali circoli;
considerato che:
del contributo a fondo perduto previsto dal decreto-legge "rilancio" (decreto-legge n. 34 del 2020) per le attività commerciali che hanno subito perdite consistenti in seguito alle restrizioni dovute all'epidemia, beneficiano anche coloro che gestiscono in forma imprenditoriale le attività di somministrazione di alimenti e bevande poste all'interno dei circoli ricreativi;
i molti circoli ricreativi che hanno gestioni solo basate sul volontariato sono, al contrario, attualmente esclusi dal contributo. L'attività in questo tipo di gestione è stata totalmente ferma per più di due mesi e sconta ancora l'annullamento di numerose iniziative ludico-ricreative e culturali, con la conseguente drastica riduzione delle entrate e difficoltà nel pagamento delle fatture dei servizi di luce, acqua e gas;
la socialità è un valore di vita, anche culturale, che permette ai cittadini di giocare un ruolo nella comunità, al di là delle diverse collocazioni politiche. Mettere in forse le basi concrete di queste realtà segnerebbe una sconfitta complessiva per quel mondo che è fondato su un vivere insieme fatto di attenzione alla società e soprattutto al mondo degli anziani,
si chiede di sapere se il Governo stia valutando la possibilità di estendere la platea delle provvidenze previste dal decreto "rilancio" ai circoli ricreativi gestiti su base volontaria e alle numerose altre associazioni del terzo settore, la cui attività sociale è imperniata sul quotidiano impegno del volontariato.