Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00595
Azioni disponibili
Atto n. 2-00595
Pubblicato il 22 luglio 2004
Seduta n. 643
BERGAMO. - Al Ministro dell'ambiente e per la tutela del territorio. -
Premesso che:
il 18 marzo la Capitaneria di Porto di Venezia ha ridotto da 31' 6'' a 30' il pescaggio per il transito delle navi a causa dell'interramento di alcuni tratti del canale Malamocco–Marghera;
tale situazione sta provocando pesanti perdite di traffico al porto a causa del dirottamento delle navi in porti vicini con maggior pescaggio;
l'effettuazione delle operazioni di escavo è impedita dalla mancanza di siti di recapito dei fanghi idonei sulla base dei criteri di sicurezza ambientale per gli interventi di escavazione, trasporto e reimpiego dei fanghi estratti dai canali di Venezia (art. 4, comma 6, legge n. 390/91, protocollo di intesa dell'aprile 1993);
per riportare il pescaggio a 31' 6'' risulta necessario procedere all'approfondimento dei fondali solamente nel tratto del canale Malamocco-Marghera compreso tra il bacino di evoluzione n. 4 ed il Dogaletto, con la movimentazione di circa 300.000 m³ di fanghi di tipo B, quindi la qualità dei fanghi da movimentare risulta omogenea a quella della maggior parte dei sedimenti lagunari;
vista l'impossibilità da parte del Magistrato alle acque, competente in materia, di indicare siti idonei al deposito dei fanghi di tipo B, l'Autorità portuale ha proposto di procedere, in via di emergenza, ad una ricalibratura del tratto di canale interessato depositando i fanghi ai bordi dello stesso;
considerato che tale procedura non ha avuto, al momento, le necessarie autorizzazioni e, di conseguenza, il Porto di Venezia continua a non essere in grado di ripristinare i fondali preesistenti ed a trovarsi, quindi, in una situazione di pesante penalizzazione che, se si prolungherà nel tempo, provocherà pesanti danni prima all'economia portuale veneziana e poi all'intera economia regionale,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno verificare, con la massima attenzione e urgenza, la fattibilità, sotto il profilo ambientale, della proposta di procedere, in via di emergenza, ad una ricalibratura del tratto di canale interessato depositando i fanghi ai bordi dello stesso, quale misura urgente, da adottare nell'immediato, per evitare gravi danni all'economia portuale di Venezia e conseguentemente all'intera economia regionale.