Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07045

Atto n. 4-07045

Pubblicato il 8 luglio 2004
Seduta n. 632

GIOVANELLI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. -

Premesso che:

il giorno 23 giugno 2004 sulla antica Pieve di S. Vitale, nel comune di Carpineti, in provincia di Reggio Emilia, sono stati eseguiti interventi non autorizzati tramite macchine operatrici che hanno rimosso parte dei muri absidali di primo impianto della Chiesa, insieme con la vegetazione che li aveva parzialmente ricoperti. Sono inoltre stati compiuti escavazioni e riporto di terra sull'originario piano di calpestio della navata, procedendo altresì alla realizzazione di un piazzale mediante scarica di ghiaia davanti all'antica canonica; il materiale rimosso, ivi comprese le pietre dell'antico basamento, è stato riversato in una ripida scarpata della collina sulla quale la Pieve è stata costruita;

l'antica Pieve di S. Vitale, risalente al X secolo d.C., proprio sulla linea di confine tra regno longobardo e impero bizantino, in un luogo di notevole bellezza naturalistica, insieme col vicino Castello di Carpineti di epoca matildica, costituisce una delle più importanti vestigia del Medio Evo dell'Emilia Romagna. E' stata il teatro di uno storico lungo soggiorno di Papa Gregorio VII, ospite e alleato della contessa Matilde di Canossa, nella fase più acuta e drammatica della lotta per le investiture;

la Pieve di S. Vitale è perciò uno degli anelli della catena di Castelli e Pievi di epoca matildica che connota il territorio della collina e della montagna reggiana, modenese e parmense, ed è oggetto di azioni di recupero e valorizzazione culturale e turistica;

dopo che, con i finanziamenti legati alle celebrazioni del Giubileo, è stata recuperata l'antica canonica, ora di proprietà della locale amministrazione comunale e destinata ad attività ricettive e di turismo culturale, si attendevano ulteriori finanziamenti per un pieno e migliore ripristino dell'antica Pieve (di cui rimane solo la parte frontale), attraverso opportuni scavi che consentissero il recupero e la messa in evidenza delle fondamenta e dei basamenti dei muri di tutto l'antico impianto;

i lavori svolti senza autorizzazione e con incredibile non considerazione del valore storico e culturale dei beni demoliti e dispersi con le ruspe hanno provocato denunce da parte dei cittadini e dell'amministrazione comunale in sede civile e penale e carico dei responsabili, che seguiranno l'iter di legge;

rimane tuttavia la necessità di avere, oltre a un congruo risarcimento del danno, un attento studio e un progetto di pieno recupero dell'intera area e delle vestigia dell'antica Pieve, cosa che richiede l'intervento e l'impegno della competente Soprintendenza,

l'interrogante chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell'accaduto e se gli consti quali azioni abbia posto in essere e/o abbia in programma di realizzare la competente Soprintendenza;

se non si intenda procedere immediatamente, a prescindere dai tempi dei procedimenti penali e civili relativi alle violazioni di legge riscontrate, a formulare, finanziare e attuare un progetto di recupero e restauro scientifico dei beni danneggiati.