Pubblicato il 12 maggio 2020, nella seduta n. 216
DE BERTOLDI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della salute. -
Premesso che:
il sito internet "media.com" in un articolo pubblicato il 5 maggio 2020 riporta che nel corso di un'intervista della trasmissione televisiva "Report", realizzata dalla giornalista Giulia Presutti al commissario straordinario all'emergenza epidemiologica COVID-19, Domenico Arcuri, sono emersi contenuti a giudizio dell'interrogante gravi e preoccupanti in relazione alle affermazioni da questi fatte a proposito dei diversi sequestri effettuati da parte dell'Agenzia delle dogane di materiale fondamentale per gli ospedali, come ad esempio i ricambi per i respiratori;
alla domanda della giornalista sul motivo per il quale l'Agenzia avesse effettuato i sequestri dei dispositivi di sicurezza individuale, di produzione della Medtronic (azienda multinazionale statunitense che si occupa di tecnologie biomediche) la cui confisca è avvenuta, secondo la reporter, per prevenire la vendita di pezzi di ricambio, preziosissimi all'estero e sul perché lo stesso Arcuri avrebbe inviato una lettera al direttore dell'Agenzia, Marcello Minenna, chiedendo di non procedere ad alcuna requisizione pro futuro per indifferibili e superiori interessi nazionali, il commissario all'emergenza COVID-19, con tono a giudizio dell'interrogante didattico e teso, ha risposto sostenendo che: "i pezzi di ricambio dei ventilatori sono pezzi di assoluta rilevanza perché i ventilatori in Italia funzionino";
nel corso della successiva domanda, finalizzata a chiedere i motivi per i quali Arcuri abbia inoltre chiesto all'Agenzia di non sequestrare per il prossimo futuro tali dispositivi di sicurezza sanitari con il marchio Medtronic, il commissario, con tono imbarazzato e nervoso, ha prima chiesto alla Presutti in che modo era venuta in possesso della lettera (inviata per conoscenza anche alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero degli affari esteri ne della cooperazione internazionale) e successivamente ha risposto dicendo che: "Se io mi dovessi accorgere che questo materiale è scarso domani, domani faccio un'ordinanza e sequestro di nuovo i beni";
a seguito di un'ulteriore domanda della giornalista, per sapere se qualcuno avesse chiesto ad Arcuri d'intervenire affinché sbloccasse il sequestro del materiale sanitario e se ci sarebbero state pressioni da parte dell'ambasciata americana perché rimuovesse il materiale dell'azienda Medtronic, rimasto fermo presso l'Agenzia delle dogane, il commissario, con tono sarcastico (riporta ancora l'articolo del sito richiamato), ha detto: «Io le ho già risposto. Mi pare che lei possa ritenersi soddisfatta. Altre domande? », a cui hanno fatto seguito domande da egli rivolte alla stessa giornalista, ritenute a parere dell'interrogante fuorvianti e per nulla riconducibili agli argomenti trattati, di contenuto sportivo;
le osservazioni riportate, a giudizio dell'interrogante, richiedono approfondimenti necessari e urgenti in relazione al contenuto dell'intervista, in merito alle affermazioni sostenute dal commissario all'emergenza epidemiologica COVID-19, Arcuri, considerata sia l'importanza del ruolo istituzionale da lui rivestito all'interno in questa gravissima fase socioeconomica del Paese, che soprattutto dall'assoluta mancanza di chiarezza nell'ambito della fornitura del materiale sanitario, indispensabile per gli ospedali italiani, oltre che di compostezza nei riguardi della stampa, considerato l'incarico di Governo che gli è stato affidato,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza delle dichiarazioni rilasciate dal commissario Arcuri, nel corso della citata intervista alla trasmissione "Report";
quali siano i motivi per i quali lo stesso commissario avrebbe inviato una lettera al direttore dell'Agenzia delle dogane Minenna, dicendo di non procedere ad alcuna requisizione, addirittura pro futuro, nei riguardi del materiale sanitario prodotto dalla Medtronic per motivi indifferibili e superiori interessi nazionali;
quali siano pertanto i motivi dichiarati da Arcuri, indifferibili e superiori interessi nazionali, per i quali il materiale medico sanitario non può essere messo sotto sequestro nel territorio nazionale;
se il Governo sia a conoscenza di eventuali interferenze da parte dell'ambasciata americana, affinché sbloccasse il materiale dell'azienda Medtronic SpA, posto sotto sequestro dall'Agenzia delle dogane;
in caso affermativo quali iniziative urgenti e indifferibili intenda infine assumere al fine di accertare quanto esposto, considerato che l'importanza della salute della comunità nazionale in questa gravissima fase di emergenza sanitaria che sta attraversando il nostro Paese sembrerebbe essere messa in subordine rispetto agli interessi economici e commerciali di un'azienda multinazionale americana, come si evince dall'articolo giornalistico richiamato.