Atto n. 4-03371

Pubblicato il 6 maggio 2020, nella seduta n. 214
Risposta pubblicata

PAPATHEU - Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. -

Premesso che:

in data 28 aprile 2020 il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara è stato ascoltato in audizione presso le Commissioni VI (Finanze) e X (Attività produttive) della Camera dei deputati sul "decreto liquidità" n. 23 del 2020 introdotto dal Governo per l'emergenza coronavirus. Nell'occasione il rappresentante di Federalberghi ha fatto il punto sulla crisi del turismo, ed in particolare delle imprese ricettive, tracciando un quadro molto preoccupante in vista dei prossimi mesi: "Su 480 milioni di pernottamenti che si registrano ogni nelle aziende turistico-ricettive italiane, più del 50 per cento sono relative a turisti stranieri, che quest'anno noi non vedremo. Il 50 per cento del mercato annuale, non quello del mese di marzo o aprile, si è già volatilizzato. E anche la domanda italiana, che ad ora è azzerata, ne risentirà fortemente. Concordiamo con la stima fatta da Unioncamere che prevede per gli alberghi italiani un calo nel 2020 circa il 73 per cento del fatturato, e questa stima potrebbe persino essere considerata ottimistica";

nel ricordare che per le strutture alberghiere, sin qui, non c'è stato obbligo di chiusura ma sono rimasti chiusi per oggettiva assenza di clientela, poiché vige il divieto di viaggiare in Italia ed i trasporti internazionali sono bloccati, appare comunque chiaro come si vada prefigurando uno scenario economico, sociale e strategico a dir poco allarmante per un settore, quello turistico, che secondo le stime della Banca d'Italia genera direttamente più del 5 per cento del PIL nazionale (il 13 per cento considerando anche il PIL generato indirettamente) e rappresenta oltre il 6 per cento degli occupati. E la paralisi del settore alberghiero si riflette in termini diretti sul comparto del commercio, che rischia anch'esso il collasso;

ad oggi le attività alberghiere, dalle quali dipendono le sorti ed il relativo sostentamento di migliaia di lavoratori, per gran parte stagionali, nonché di altrettante famiglie, non sanno quando e come potranno ripartire ed in particolare quali saranno le linee guida da adottare in un contesto già di per sé molto complicato ed in vista di una stagione per larga parte compromessa. Alcuni operativi, come emerso nella richiamata audizione, "stanno considerando l'ipotesi di non riaprire quest'estate" e "non riescono a comprendere se ci saranno le condizioni per farlo". Occorre, quindi chiarire quali interventi di sostegno economico verranno assunti dal Governo per le aziende, a partire dal necessario abbattimento degli oneri impositivi sui tributi a fronte di un lungo periodo di inattività o di riapertura in condizioni emergenziali. Ed inoltre quali obblighi o limitazioni verranno determinati per la fruibilità in sicurezza della struttura, in oggetto al distanziamento sociale ed obblighi di sanificazione degli ambienti, che determineranno ulteriori costi a carico delle imprese,

si chiede di sapere quali misure urgenti intenda assumere il Ministro in indirizzo per consentire la riapertura delle strutture ricettive e quali iniziative verranno poste in essere per il sostegno alle imprese e per la disciplina delle norme di operatività in sicurezza sanitaria.