Atto n. 4-03326

Pubblicato il 5 maggio 2020, nella seduta n. 213

CORTI , GRASSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

dal 4 maggio 2020 è iniziata la cosiddetta "fase due" dell'emergenza sanitaria, che consentirà una maggior libertà di spostamento, all'interno della propria regione. Sarà possibile, infatti, uscire di casa anche per far visita ai "congiunti", oltre che per lavoro, salute e situazioni di necessità;

ma i confini tra diverse regioni restano ancora blindati. Si potrà, infatti, uscire dalla propria regione solamente per motivi di lavoro, di salute, di urgenza o per tornare alle proprie residenze. Impossibile invece varcare il confine per andare a trovare i famigliari, fare sport e andare a fare la spesa. Ma in Italia ci sono molte città poste sul confine con un'altra regione, con la quale a volte hanno molti più punti di contatto rispetto alla propria;

risulta particolarmente esplicativo il caso della località di di San Pellegrino in Alpe, che si trova in Toscana, ma alcune abitazioni della quale ricadono nell'amministrazione del Comune di Frassinoro, in provincia di Modena, ed altre in Comune di Castelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca;

i territori di confine regionale, infatti, sono caratterizzati da numerosi nuclei familiari residenti nei territori limitrofi, che fisiologicamente ricadono nei Comuni immediatamente confinanti, ma situati in territori regionali diversi. Si consideri la peculiarità, più in generale, del territorio di riferimento, che si incunea tra la Toscana e l'Emilia-Romagna, intrattenendo da sempre importanti scambi sociali, economici e demografici con entrambi i territori confinanti: non avendo sul proprio territorio tutti i servizi essenziali, le popolazioni hanno intrecciato e instaurato, nel tempo, una rete di attività e servizi comuni;

in questa prima fase di emergenza legata al COVID-19, a causa della "chiusura" forzata delle Regioni, i cittadini hanno visto moltiplicare le numerose difficoltà che quotidianamente sono costretti ad affrontare, proprio a causa dell'impossibilità di recarsi nelle zone di confine e continuare un rapporto di interscambio che da sempre garantisce la sopravvivenza dei territori;

è del tutto evidente che non è il confine territoriale a garantire la sicurezza sanitaria. Per questo molti comuni avevano chiesto che si studiassero altre forme di blocco dei movimenti, con restrizioni che però consentissero lo spostamento tra regioni confinanti, introducendo magari un raggio chilometrico e non facendo riferimento a confini istituzionali che valgono solo sulla carta;

diversamente, i territori andranno incontro ad un isolamento morale, psicologico, commerciale e produttivo che, quali "terre di confine", si è sempre riusciti ad evitare grazie ad un rapporto di collaborazione ed interscambio, che oggi rischia di essere spezzato da una situazione già sufficientemente drammatica;

le misure contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020 creano per questi cittadini delle condizioni di disparità e disagio, che potrebbero essere superate, a parere dell'interrogante, con un riconoscimento della facoltà di spostamento quantomeno nei territori dei comuni situati all'interno delle provincie confinanti, anche oltre il confine regionale. Tale riconoscimento, peraltro, anche se esteso a livello nazionale riguarderebbe un numero di persone limitato, con un impatto contenuto anche in riferimento al contenimento del contagio;

la suddetta deroga potrebbe essere circoscritta su base chilometrica in quanto per comuni limitrofi, si intendono i comuni confinanti, nonché quelli posti su territori vicini seppur non contigui, comunque entro un raggio di 50 chilometri, rispetto al Comune in cui attualmente ci si trova in attuazione delle disposizioni di contenimento del COVID-19,

si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda porre in essere al fine di riconoscere la possibilità ai residenti nei comuni limitrofi di spostarsi oltre il limite amministrativo della propria regione, nell'ambito delle sole province confinanti.