Pubblicato il 28 aprile 2020, nella seduta n. 210
CAMPARI , SAPONARA , BORGONZONI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
secondo quanto riportato anche dalla stampa, quest'anno a Parma l'inizio del Ramadan, il mese sacro dei fedeli islamici, è stato celebrato giovedì 24 aprile con una cerimonia pubblica svoltasi nel centro islamico di via Campanini;
tale cerimonia, che doveva svolgersi in piazza Garibaldi in accordo tra sindaco e rappresentanti dei centri islamici per poi essere spostata nella sede indicata, si è svolta nonostante la grave emergenza epidemiologica in corso in tutto il Paese e le misure di contenimento da tempo adottate per contrastare il diffondersi del COVID-19 (incentrate principalmente sul distanziamento sociale e sulla limitazione della circolazione delle persone) e alla stessa, tra gli altri, ha partecipato lo stesso Sindaco di Parma, oltre ad almeno una consigliera comunale;
come noto, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 aprile 2020, recante "Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale", è stata espressamente disposta la sospensione di ogni manifestazione organizzata, nonché gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ed in particolare le "cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri" (art. 1, comma 1, lettera i));
fin dall'inizio dell'emergenza tutti i cittadini sono stati sottoposti a rigorose e difficili misure, finalizzate al contenimento della diffusione del virus, fino a vedersi preclusa anche la possibilità, in questo momento particolarmente doloroso e difficile, di poter assistere al funerale di un proprio congiunto;
proprio pochi giorni fa, inoltre, ai cattolici italiani è stata interdetta qualsiasi celebrazione pubblica della Santa Pasqua ed anche la possibilità di partecipare a qualsiasi funzione religiosa, pur nel possibile rispetto delle regole di distanziamento e di igiene;
alla luce delle considerazioni svolte e considerati gli enormi sacrifici sopportati ormai da mesi dalla popolazione, con grande senso civico e di responsabilità, lascia, pertanto, interdetti quanto accaduto a Parma e riportato dai quotidiani, ove invece è stata consentita una cerimonia pubblica per celebrare il Ramadan;
il centro culturale islamico di Parma si è costituito come associazione di promozione sociale e non come comunità religiosa,
si chiede di sapere:
per quale motivo sia stata autorizzata la celebrazione dell'inizio del Ramadan a Parma con le modalità riportate e, quindi, siano state adottate diverse misure, in tale occasione, in deroga a tutte quelle finora adottate ed in vigore per il contenimento dell'emergenza epidemiologica;
se tutte le associazioni di promozione sociale italiane possano organizzare eventi in locali privati con assembramenti di persone e richiedere la presenza di autorità;
infine quali provvedimenti si intendano adottare al fine di verificare l'osservanza delle disposizioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 aprile 2020 nella provincia di Parma fino alla fine della ricorrenza del Ramadan.